5 settembre 1974: una misura per contenere l’inflazione

de mita andreotti anni 70

Il 5 settembre 1974, l’Italia si trovò di fronte ad un annuncio che avrebbe avuto ripercussioni sulla tavola di ogni famiglia: il ministro dell’Industria Ciriaco De Mita, nonostante le proteste delle organizzazioni dei pastai, annunciò i nuovi prezzi della pasta, nel contesto di un tentativo di contenere l’escalation inflazionistica che stava affliggendo l’economia nazionale.

La metà degli anni ’70 fu un periodo di profonde turbolenze economiche a livello globale. Dopo il boom economico del dopoguerra, l’Italia, come molte altre nazioni occidentali, fu colpita dalla crisi petrolifera del 1973. L’embargo dell’OPEC portò ad un aumento esponenziale dei prezzi del petrolio, innescando un’ondata di inflazione, recessione e incertezza economica. In Italia, questi problemi furono accentuati da tensioni politiche interne, terrorismo e una crescente incertezza sul fronte del lavoro. In questo clima, il costo dei beni di prima necessità – tra cui la pasta, un alimento fondamentale nella dieta degli italiani – divenne un tema centrale di dibattito politico.

Ciriaco De Mita, all’epoca ministro dell’Industria, si trovò al centro del vortice di questa crisi. Con l’obiettivo di contenere l’inflazione e garantire che i cittadini potessero permettersi i beni di prima necessità, De Mita prese la decisione audace di fissare i prezzi della pasta. La misura, sebbene fosse intesa come una soluzione temporanea, suscitò reazioni contrastanti. Da un lato, molti videro questa mossa come una necessaria protezione per i consumatori, salvaguardando la capacità delle famiglie di acquistare un alimento così centrale nella dieta italiana. Dall’altro, i produttori di pasta e alcuni economisti espressero preoccupazione, sostenendo che la fissazione dei prezzi potesse portare a una carenza di offerta e interferire con le dinamiche del mercato.

La decisione di De Mita fu solo una delle numerose misure adottate in quegli anni per affrontare l’inflazione e la crisi economica. Con il passare del tempo, l’economia italiana iniziò a stabilizzarsi, grazie anche ad una serie di riforme e alla resilienza del tessuto industriale e produttivo del paese. Tuttavia, la “crisi della pasta” del 1974 rimane un esempio emblematico delle sfide che l’Italia ha affrontato in quel periodo. Evidenzia come, in momenti di crisi, decisioni economiche possano avere profonde implicazioni sociali e culturali, e come la pasta, simbolo dell’identità nazionale italiana, rappresenti l’impegno concreto di uno Stato che si preoccupa di sfamare i propri cittadini.

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