Nomadland è un’opera straordinaria uscita nel 2020 diretta dalla regista Chloé Zhao, nata in Cina, ma di formazione americana. Basato sull’omonimo libro del 2017 di Jessica Bruder, il film ha ricevuto molti elogi sia dal pubblico che dalla critica, culminando nel trionfo di tre Oscar nel 2021 per Miglior Film, Miglior Regista e Miglior Attrice. Zhao è diventata la seconda donna e la prima donna non occidentale a vincere il premio per la regia, segnando una pietra miliare nel cinema mondiale.
Il film racconta la storia di Fern, interpretata con intensità e calore da Frances McDormand. Dopo aver perso tutto durante la Grande Recessione, compreso il marito, Fern decide di intraprendere un viaggio attraverso l’ovest degli Stati Uniti a bordo del suo furgone, che diventa la sua casa. Fern non è una perdente, né una fuggitiva: è una donna che sceglie di vivere alla giornata, libera dai vincoli della società, incontrando lungo il suo cammino personaggi affascinanti, toccanti e profondamente umani, che come lei hanno scelto una vita di nomadismo.
Una curiosità interessante riguarda il cast di Nomadland. Oltre a Frances McDormand, molti dei “nomadi” presenti nel film non sono attori professionisti, ma persone reali che vivono questa vita in modo permanente. La regista Zhao ha incorporato le loro storie vere nel film, conferendogli un’autenticità e una sensibilità uniche. Inoltre, Zhao ha scelto di girare il film in numerosi luoghi veri lungo la strada, dal Nevada all’Arizona, dando allo spettatore l’opportunità di vedere i paesaggi americani come raramente sono rappresentati sul grande schermo.
Nomadland è un film che ci invita a riflettere sulla natura della libertà, sulla resilienza dell’essere umano e sulla società in cui viviamo. Non è tanto un film sulla perdita, quanto piuttosto sulla riscoperta di sé stessi e del mondo. Il viaggio di Fern ci ricorda che la vita non è definita dalle nostre proprietà o dal nostro status sociale, ma dalle persone che incontriamo e dalle esperienze che viviamo. La solitudine di Fern non è triste, ma è piuttosto un modo per trovare la pace con sé stessa e con il mondo.
Oltre ad essere un’ode alla vita on the road, “Nomadland” offre una critica mordace del capitalismo moderno, che spesso dimentica gli individui sulla strada per il progresso. Il film ci invita a domandarci: cosa significa veramente essere liberi nella società contemporanea? Forse, come suggerisce il film, la libertà può trovarsi lontano dalle luci delle città, nelle vaste distese dell’America, dove l’orizzonte è aperto e il domani è un altro giorno da scoprire. Nomadland è un film che sconvolge, commuove e ci fa riflettere. Un capolavoro che non solo merita di essere visto, ma anche discusso e interiorizzato.