Le confessioni // Roberto Andò

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Le confessioni è un film di Roberto Andò, uscito nel 2016, che affronta il tema del potere, in particolare della grande finanza, e delle debolezze degli uomini che lo gestiscono. Vincitore di diversi premi, tra cui il Nastro d’argento come migliore fotografia e una serie di candidature ai David di Donatello per miglior sceneggiatura originale, produzione, attore protagonista e non protagonista; ha rappresentato per il regista una conferma dopo il grande successo di pubblico di Viva la libertà di tre anni prima.

Il film è ambientato in un lussuoso hotel di montagna in Germania, dove si svolge una riunione dei ministri delle finanze del G8. Il protagonista è un monaco italiano (Toni Servillo) che viene invitato come ospite d’onore grazie alla sua fama di saggista di successo. Durante la permanenza nell’hotel, il monaco entra in contatto con una serie di personaggi molto diversi tra loro, come il cinico direttore del Fondo Monetario Internazionale (Daniel Auteuil), la famosa e ricca scrittrice di libri per l’infanzia (Connie Nielsen), il ministro italiano (Pierfrancesco Favino), che rappresentano l’essenza delle società occidentali, con le loro contraddizioni e i loro problemi. La trama si dipana attraverso le confessioni che il monaco riceve dagli ospiti del summit, confessioni che li porteranno ad affrontare la loro crisi personale e professionale. Il monaco diventa così una sorta di guida spirituale che cerca di aiutare questi personaggi a trovare la loro via, a superare i propri limiti e a riscoprire il senso della propria vita, mostrandoci i lati del potere che non conosciamo, in particolare, i sentimenti che animano i potenti.

Il film esplora abilmente il tema della dicotomia tra realtà e concetto astratto, analizzando il ruolo dell’essere e della sua forma, e confrontando il comportamento circostanziale e cerimonioso dei ministri in occasione ad esempio della foto ufficiale con il loro comportamento più spontaneo e umano assunto durante gli appuntamenti informali della sera. Abile strumento per questo scopo, la qualità di insieme delle giustamente premiate fotografia, montaggio e sceneggiatura, che sempre all’altezza, riescono a creare una tensione emotiva capace di tenere lo spettatore incollato allo schermo.

Le confessioni è una pellicola che mette in discussione molte delle certezze che abbiamo sulla nostra società, soprattutto quelle legate ai populismi e ai qualunquismi che vedono i potenti del mondo come figure lontanissime dalla realtà e dai problemi dei “comuni mortali”. Il film ci fa riflettere su questo, e sulle conseguenze del nostro modo di vivere, sui limiti della nostra economia e sulla necessità di trovare una spiritualità universale che vada oltre i confini imposti, che siano tra individui o tra Stati. In un momento storico come quello attuale, in cui la crisi economica e sociale insieme alla guerra sembrano essere diventate una cosa normale, questo film ci invita a riflettere sulle nostre scelte, sul nostro stile di vita e sulle nostre priorità di esseri umani.

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