L’UNICA POSSIBILE FINE DI QUESTA GUERRA

putin wanted

A quasi un anno dallo scoppio della guerra in Ucraina ci troviamo a dover fare i conti con uno scenario bellico assolutamente peggiorato, che ci sta portando sempre più verso uno scontro diretto di mezzi (e tra non molto forse anche di uomini) tra i Paesi della Nato e la Russia con i suoi alleati (Iran e Corea del Nord ormai quasi parte attiva del conflitto). Non è infatti più così velato che i due schieramenti che si stanno raggruppando attorno alle due parti ufficialmente belligeranti, Russia e Ucraina, stanno ridisegnando una geografia mondiale in cui da un lato ci sono le democrazie occidentali e dall’altro le autocrazie.

Questa bipartizione a livello globale assomiglia sempre più ad un conflitto che interessa ormai, direttamente o indirettamente, tutti i continenti, e per questo si può definire una Terza Guerra Mondiale. A chi si chiedeva come sarebbe stato un conflitto tra superpotenze in un mondo in cui ci sarebbero stati più Paesi in possesso di ordigni nucleari (primo fra tutti Einstein che predisse la fine dell’umanità) la risposta ora sappiamo essere che si combatte esattamente come le altre guerre mondiali, ovvero con armi convenzionali, ma con in più la minaccia costante di un’apocalisse nucleare.

Questo conflitto sta causando una grande destabilizzazione in molte regioni del mondo e sta mettendo a rischio la pace e la sicurezza globale. La comunità internazionale sta facendo il possibile per cercare una soluzione pacifica, ma finora senza successo. La situazione in Ucraina continua a peggiorare, con nuovi scontri che si verificano ogni giorno e un numero crescente di vittime. Fino ad ora si contano circa 100 mila soldati uccisi in entrambi gli eserciti, più un numero imprecisato di vittime civili ed una distruzione di infrastrutture ed edilizia senza precedenti.

In questo contesto, appare evidente che l’unico modo per porre fine a questa guerra è la rimozione di Vladimir Putin dalla guida del Cremlino. Putin è stato il principale artefice e promotore in patria dell’annessione della Crimea e dell’invasione dell’Ucraina; la sua presenza al potere rappresenta una minaccia costante per la pace e la sicurezza internazionale. Tuttavia, la soluzione non è semplice e richiederebbe l’azione coordinata della comunità internazionale. La Russia è una potenza nucleare e la sua rimozione dalla scena politica potrebbe avere conseguenze imprevedibili e potenzialmente pericolose. Inoltre, la Russia è un alleato importante di molti paesi, sia all’interno che all’esterno dei BRICS, il che complica ulteriormente la situazione.

Non è un caso che l’ex speechwriter di Putin proprio oggi ha dichiarato che da qui ad un anno è possibile un colpo di Stato in Russia, perchè le condizioni nel paese sono rigide e l’opposizione interna a Putin è sempre maggiore. Inoltre, il popolo russo non ha mai perdonato chi ha riportato dei fallimenti in guerra e proprio per questo motivo il conflitto attuale è diventato una questione di sopravvivenza per lo stesso capo del Cremlino, che non sarà mai disposto a cedere qualcosa o ad uscirne da sconfitto. Qualsiasi campagna in favore dell’Ucraina che si concretizza con il supporto militare, altro non è che un guadagnare tempo e cercare di logorare la Russia per accelerare il processo di destituzione di Putin, senza il quale l’attuale guerra non potrebbe nè concludersi pacificamente, nè essere vinta.

Filippo Piccini

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