Finchè c’è guerra c’è speranza // Alberto Sordi

finchè c'è guerra locandina

“Finchè c’è guerra c’è speranza” è un film tragicomico diretto e interpretato da Alberto Sordi nel 1974. Il film è stato scritto da Sordi stesso insieme a Ruggero Maccari e Mario Monicelli, e il montaggio è stato curato da Eraldo Da Roma. Ha avuto in Italia un buon successo di pubblico e di critica, che hanno apprezzato l’interpretazione di Alberto Sordi nel creare un personaggio complesso e divertente allo stesso tempo.

La trama segue le avventure del mercante di armi italiano Carlo Rispoli, che si reca in Africa per concludere un affare per la vendita di armi. Uomo d’affari senza scrupoli, appartiene ad un’altra realtà rispetto a quella degli africani. Durante il suo viaggio, Carlo si trova immerso in un mondo sconosciuto e pericoloso, fatto di intrighi e violenza. Incontra varie figure, tra cui il colonnello francese Duval (interpretato da Gastone Moschin) e il dittatore locale (interpretato da Silla Bettini) in una serie di situazioni divertenti e spesso paradossali. Nel suo viaggio attraverso il conflitto, si trova ad affrontare questioni morali e personali che lo porteranno alla fine a riuscire a vedere le cose da un’altra prospettiva che gli farà cambiare la sua visione del mondo.

Il film è stato girato in gran parte in esterni, sfruttando la bellezza delle location africane per creare un’atmosfera autentica e realistica delle guerre civili e dei regimi militari che le alimentano. In particolare, sono state utilizzate le regioni del Senegal e del Burkina Faso, per ricreare l’ambientazione dell’Africa.

Il personaggio interpretato da Alberto Sordi vede la guerra come un’opportunità per fare affari e cerca di sfruttare la situazione al massimo, senza mai perdere l’animo del “volemose bene semo romani” tipico della tradizione capitolina di cui Sordi è stato il massimo esponente. “Finchè c’è guerra c’è speranza” è però un film che mette in luce come l’avidità e il desiderio di denaro possano distorcere la percezione della realtà e portare a fare scelte moralmente discutibili. Ci mostra come la guerra possa portare a comportamenti disumani e come l’uomo sia in grado di giustificare il proprio egoismo e le proprie azioni immorali pur di soddisfare i propri interessi. Il film ci invita a riflettere sulla moralità delle nostre azioni e su come ciò che consideriamo giusto o sbagliato possa essere influenzato dalle circostanze.

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