Il 3 gennaio 1973 la Pietà di Michelangelo, una delle opere d’arte più famose e ammirate al mondo, torna ad essere esposta al pubblico nella basilica di San Pietro, con una cerimonia solenne seguita con grande interesse dai media di tutto il mondo, dopo l’atto vandalico subito alcuni mesi prima.
Il 3 luglio 1972, la Pietà fu infatti gravemente danneggiata da un uomo di nome Laszlo Toth, un folle che si era introdotto nella basilica con un martello e aveva cominciato a scalfire la scultura, causando danni irreparabili. L’uomo, che era originario dell’Ungheria e aveva problemi mentali, fu arrestato e condannato a 13 anni di carcere per il suo atto vandalico.
La Pietà, che era stata gravemente danneggiata dal gesto di Laszlo Toth, fu portata via dalla basilica per essere restaurata. I restauratori, che lavorarono per oltre un anno, dovettero fare i conti con numerose sfide, tra cui la rimozione di chiodi e punte di martello dalla scultura e il ripristino dei dettagli originali dell’opera.
La Pietà, che rappresenta la Vergine Maria che tiene in braccio il corpo di Gesù crocifisso, è stata scolpita da Michelangelo nel 1499 ed è considerata un capolavoro dell’arte rinascimentale. La scultura, che si trova tuttora nella basilica di San Pietro a Roma, è stata per molti anni uno dei più importanti simboli di bellezza e di significato spirituale.
Il gesto vandalico di Laszlo Toth, che ha causato gravi danni alla Pietà di Michelangelo, ha suscitato indignazione e sdegno in tutto il mondo. Tuttavia, il successo del restauro della scultura ha dimostrato la determinazione e la passione dei restauratori italiani nel proteggere e preservare le opere d’arte del loro paese.