Ogni cosa è illuminata è un film statunitense del 2005, diretto dall’esordiente nel cinema Liev Schreiber, che traspone su schermo l’opera letteraria di un altro esordiente, Jonathan Safran Foer (appare anche nel film in un cameo nei panni di una comparsa), autore dell’omonimo libro uscito tre anni prima. Il film non ha vinto premi ufficiali degni di nota, nonostante sia stato presentato al 60° Festival del Cinema di Venezia, ma come spesso accade a dispetto della critica, riesce comunque ad essere un’opera meritevole di essere recuperata.
Jonathan (Elijah Wood) è un giovane ebreo americano di origini ucraine, che decide di ripercorrere la storia di suo nonno, emigrato negli Stati uniti a causa della repressione nazista durante la Seconda guerra mondiale. Prende così un volo che lo porta direttamente in Ucraina, per rintracciare la donna che salvò il suo antenato nascondendolo in casa durante i feroci rastrellamenti dell’esercito di Hitler. Nel suo viaggio di ricerca si imbatte in Alex (Eugente hutz) un ragazzo sempre su di giri, con una scarsa padronanza dell’inglese nonostante la passione per la cultura pop americana, e una certa propensione per le gaffe. Insieme a lui, suo nonno (Boris Leskin) un apparentemente burbero e antisemita uomo di Odessa che finge di essere cieco ed è accompagnato da un cane guida squilibrato.
Ci troviamo di fronte ad un altro film che pone il tema del viaggio come argomentazione narrativa e che può essere considerato a tutti gli effetti un road movie. Nonostante non ci sia carenza di questo genere di film, nel caso di Ogni cosa è illuminata ci troviamo di fronte ad una piccola rarità, che racchiude il dramma e la comicità con l’emozione della scoperta, diventando “un itinerario di illuminazione esistenziale a diversi livelli”.
In un Ucraina che viene descritta per quello che era una ventina di anni fa, un Paese sicuramente arretrato e molto diverso dagli Stati occidentali, fa effetto rivedere luoghi e paesaggi che forse sono stati trasfigurati per sempre dalla guerra oggi in corso. Il significato del film però è illuminante proprio per la situazione attuale, perchè è incentrato sull’importanza della memoria delle singole persone e più in generale sull’importanza della Storia, che nel film riguarda il lontano ultimo conflitto mondiale del secolo scorso, e che mai si sarebbe immaginato sarebbe potuto essere nuovamente così presente.