Paz! è un film cult per gli appassionati di fumetti, uscito nel 2002, è scritto da Ivan Cotroneo e Francesco Piccolo insieme al regista Renato De Maria, che conobbe lo stesso Paz (Andrea Pazienza, alle cui opere è ispirato) proprio negli anni in cui è ambientata la pellicola. Ha ricevuto due nomination ai David di Donatello e cinque candidature ai Nastri d’Argento.
Siamo a Bologna nel 1977, la vita di tre personaggi trascorre parallelamente tutta nel giro di poche ore balorde, che vanno dalle quattro di un mattino fino all’alba del giorno successivo, intrecciandosi come mondi parallelli all’interno dello stesso spazio condiviso: l’appartamento, l’università e le strade della cittadina emiliana. Pentothal (Claudio Santamaria) è un artista fuori sede molto pigro e velleitario, sprofondato in una dimensione onirica; Massimo Zanardi (Flavio Pistilli) un altro studente fuoricorso, ma dall’indole cattiva ed arrogante; e infine Enrico Fiabeschi (Max Mazzotta) studente mantenuto e dallo spirito nomade e distratto.
Il film punta a far rivivere il clima dei movimenti studenteschi che si respirava negli anni Settanta, in particolare il tumultuoso ’77 a Bologna, proiettandoli in egual misura (e senza pretenderne la ricostruzione storica) contemporaneamente “nel passato e nel futuro”, come dichiarato dallo stesso regista. Ma contemporaneamente punta a far rivivere la storia dei personaggi ideati dalla mente fuori dal comune del fumettista prematuramente scomparso, che è tra i maggiori cartoonist italiani, considerato una vera rockstar delle strisce disegnate.
Un’opera sicuramente imperfetta, ma che resterà come omaggio ad Andrea Pazienza ed alle sue creazioni realizzate con molto sarcasmo nell’affetto, in quel microcosmo giovanile composto da “straccioni con la fierezza dei perdenti”, dove si mescolavano politica, ribellione, avanguardia, autodistruzione, arte e sogni, ed il loro modo di opporsi ad un tipo di vita che non li soddisfava e ad una società che tentava di rigettarli: un quotidiano delirio studentesco accomunato da un nichilismo che a volte si manifesta in modo distruttivo, altre volte apatico.