WarGames // John Badham

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WarGames (Giochi di guerra nel titolo italiano) è un film del 1983 diretto da John Badham, divenuto poi un cult generazionale nel corso dei decenni. Vero e proprio successo al botteghino, venne presentato fuori concorso al 36° Festival di Cannes ed ottenne anche tre nomination agli Oscar 1984: sceneggiatura originale, fotografia e sonoro. Si propone come pellicola che affronta con una prospettiva progressista e pacifista i temi più in voga nei primi anni Ottanta, caratterizzati dalla corsa agli armamenti intorno al concetto di distruzione mutua assicurata.

Siamo in piena guerra fredda, al NORAD (North American Aereospace Defense Command) si è deciso di affidare la gestione degli armamenti nucleari ad un software, lo sperimentale WOPR (War Operation Plan Response) in grado di valutare ogni parametro di un possibile conflitto ed agire di conseguenza. Sempre negli States, il liceale David (Matthew Broderick) è un promettente appassionato di informatica che, nel tentare di introdursi nel database di una nota azienda di videogames attraverso un modem telefonico, riesce a raggiungere casualmente una connessione secondaria del supercomputer del NORAD. Pensando di essere nel sistema della casa di videogiochi e di stare giocando ad uno di questi, il ragazzo inizia una partita col WOPR scatenando un vero e proprio allarme generale che mobiliterà l’alto comando dell’esercito fino all’orlo della guerra termonucleare globale.

Wargames è un’istantanea nitidissima del periodo nel quale è ambientato, angoscioso da un lato per quanto riguarda i rischi di un sempre possibile armaggeddon atomico (ahinoi di nuovo attuale) e pionieristico ed affascinante dall’altro, negli anni in cui (proprio nel 1983) si assisteva alla prima crisi del mercato dei videogiochi, salvata subito dopo dall’avvento degli home computer e dall’informatica che stava iniziando ad entrare nelle case delle persone.

Hacker involontario, prototipo del geek, il personaggio di David annuncia con il suo entusiasmo il futuro che fino a pochi anni prima sembrava fantascientifico, attraverso quegli strani apparecchi programmabili di cui nel giro di vent’anni nessuno avrebbe potuto fare a meno. L’intera trama potrebbe reggere poco in alcuni passaggi (anche se la tecnica del wardialing era realmente utilizzata dagli hacker del tempo per accedere ai terminali remoti) soprattutto per l’organizzazione dei militari, ma lo scopo del film è altro: “L’unica mossa vincente è quella di non giocare” viene sintetizzata nel migliore dei modi la critica alla guerra fredda tra le due super potenze, sempre pronte a rispondere al presunto attacco del nemico (anche quando soltanto virtuale) piuttosto che pensare ad un definitivo disarmo globale.

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