Il 24 maggio del 2002 viene sottoscritto il Trattato di Mosca, chiamato così sulla base della sede della firma e formalmente definito Strategic Offensive Reductions Treaty (SORT), sulla riduzione delle armi nucleari tra Russia e Stati Uniti d’America.
Negli anni ’80 il numero complessivo delle testate nucleari presenti negli arsenali degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica si aggirava attorno a 70.000. Nel 1967, l’arsenale nucleare degli Stati Uniti ha raggiunto il suo apice con 32.000 testate, mentre l’unione Sovietica, nel 1986, poteva contare su 45.000 testate. Queste cifre non possono essere considerate né precise, né esaustive: il potenziale distruttivo di una testata nucleare varia, infatti, da ordigno a ordigno e non è quindi facile farsi un’idea corretta dell’immenso potenziale distruttivo prodotto dalle due superpotenze in quei decenni.
Il trattato del 24 maggio 2002, concordato tra Vladimir Putin e George Walker Bush, andava a integrare l’accordo START I siglato nel 1991 e a sostiruire lo START II del 1993, limitando ulteriormente il numero di testate. Secondo tale trattato infatti, ambo le parti assumevano l’impegno di limitare entro il 31 dicembre 2012 a 1700-2200 il numero di testate nucleari. Ciascuna parte poteva determinare autonomamente la composizione e la struttura delle proprie armi strategiche da dismettere.
L’accordo SORT è stato sostituito nel 2011 dal nuovo trattato New START. Tale trattato sostituisce tutti i precedenti accordi START, gli START I (scaduto nel dicembre 2009), START II e SORT e si prefigge il compito di ridurre del 30% il limite di testate nucleari fissato dal precedente accordo SORT. Ad oggi, è l’unico patto bilaterale fra Stati Uniti e Russia nonché l’unico trattato ancora vigente in materia di disarmo nucleare. L’accordo viene esteso fino al 4 febbraio del 2026.