Gli eventi online e in presenza segnalati dal nostro blog nella settimana dal 2 all’8 maggio; invitiamo i nostri lettori a rispettare sempre le norme di sicurezza igienico-sanitarie e rimanere aggiornati sulle direttive del Governo.
– 3 maggio : Livia Ferri live – Moggia Vineria
Livia Ferri nasce a Roma nell’86, a 9 anni imbraccia la chitarra acustica e già a 16, a un concerto di Ani di Franco, decide che la musica sarà la sua vita. La sua carriera di cantautrice in lingua inglese inizia ufficialmente nel 2011, con il diploma in Songwriting al Saint Louis College of Music di Roma. Le principali ispirazioni dell’autrice sono Ani di Franco, My Brightest Diamond, Fiona Apple. Nel 2012 esce il primo album, Taking Care, con sonorità proprie del folk acustico americano. Il singolo Cassius Clay le vale un invito nel podcast Casa Bertallot di Alessio Bertallot; nel 2013 è opening act per Kaki King. Nel 2015 vede la luce il secondo album A Path Made by Walking, un progetto introspettivo, registrato interamente live, dove nuove sonorità con riverberi indie-rock raccontano l’introspezione, la discesa nei propri inferi e la rinascita, in un continuo richiamo ai cicli della vita. Il progetto, seppur ambizioso dal punto di vista stilistico, è stato raccontato in diverse trasmissioni come – di nuovo – Casa Bertallot, King Kong, Social Club di Radio2, il Barone Rosso. Nel 2019 partecipa a Retape Festival di Gino Castaldo e Ernesto Assante, all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Artista poliedrica, dal 2012 prende parte ai reading teatrali “Pedigrì – Cani di Razza Bastarda” con Tiziano Scrocca, Josafat Vagni, Giuseppe Ragone e Emanuela Fanelli.
La musica di Livia Ferri è un viaggio non lineare nei percorsi delle sonorità, con al cuore una voce che penetra sotto pelle e sa emozionare, e una chitarra – principale compagna dei suoi live – che dà vita a melodie ricercate. Minimalismo, potenza e essenzialità caratterizzano le produzioni della cantautrice romana.
– dal 3 maggio : Inaugurazione mostra L’ascolto e la visione. Don Nicola Jobbi e l’Appennino centrale del XX secolo – ICCD
La mostra fotografica e multimediale L’ascolto e la visione. Don Nicola Jobbi e l’Appennino centrale del XX secolo, a cura di Gianfranco Spitilli, è dedicata all’archivio e alle attività del parroco Don Nicola Jobbi nella montagna teramana a partire dalla fine degli anni Cinquanta del Novecento ed è visitabile dal 3 maggio al 31 agosto 2022 nella ex Chiesa delle Zitelle, spazio espositivo dell’ICCD a Roma.
La mostra, articolata in quattro sezioni (“Una formazione multipla”, “La scoperta della montagna”, “Don Nicola in azione”, “Ascolti e visioni”), propone in successione narrativa fotografie, documenti sonori, video, installazioni sonore (accessibili tramite QRcode) che raccontano le origini di Don Nicola Jobbi, la sua formazione, il suo avvicinamento alla montagna, la sua passione etnografica, indissociabile dalla vocazione pastorale, dall’impegno religioso e sociale di parroco, e i tanti incontri che ne hanno nutrito e orientato nei decenni l’azione istintiva.
– dal 4 maggio : UTOPIE REALI / Scuola di politica popolare – II e III Municipio
Dal 4 maggio al 25 giugno a Roma, nel II e nel III Municipio e all’Università La Sapienza, Grande come una città, Jacobin Italia, Controtempo e Scire – Collettivi in Rete Sapienza, in collaborazione con la libreria Erickson di Roma, danno vita a una scuola di politica popolare.
Una scuola per riattivare la voglia di capire, la capacità di criticare il presente e il desiderio comune di partecipare.
Una scuola politica per sottrarsi all’antipolitica, alla discriminazione razzista, sessista, sociale, alla separazione e all’isolamento.
Una scuola per attivare una critica collettiva e partecipata alla prospettiva neoliberista che pervade l’esistente, alla dominazione capitalistica che pretende di governare il futuro.
Una scuola popolare, non accademica, densa di contenuti, articolata nei luoghi del conflitto e della vita – quartiere e università.
Una scuola popolare, cioè attiva, inclusiva, orizzontale, plurale, aperta a un pubblico universale.
A unirci in questo primo esperimento è il desiderio di trasformare il presente in una prospettiva ecologista, transfemminista, solidale. E la convinzione che per fare questo occorra la libera autodeterminazione dei soggetti sociali e culturali, l’autonomia anche dalle istituzioni, il rispetto delle differenze e delle singolarità, la pazienza e l’ostinazione nel costruire spazi pubblici come luoghi di dibattito, di discussione e di azione comune.
L’obiettivo più ampio è costruire nel tempo un laboratorio collettivo di pensiero e di formazione, aperto a tutti e tutte coloro che vorranno condividere il progetto.
– 7 maggio : Volevo nascondermi – Film+Dibattito
Questo sabato vi parliamo del pittore Anotonio Ligabue e lo facciamo attraverso un film dai tratti scuri illuminato dalla brillante interpretazione di Elio Germano!
Il film narra la tormentata vita del pittore Antonio Ligabue, uno dei maestri e protagonisti fondamentali dell’arte contemporanea internazionale. Premiato ai Nastri d’Argento, ha ottenuto quindici candidature e vinto sette David di Donatello, è stato premiato al Festival di Berlino e ha ottenuto una candidatura agli European Film Awards.
DATA DI USCITA: 19 agosto 2020 GENERE: Biografico
ANNO: 2020
REGIA: Giorgio Diritti
ATTORI: Elio Germano, Oliver Ewy, Paola Lavini, Gianni Fantoni, Andrea Gherpelli, Orietta Notari, Denis Campitelli
PAESE: Italia
DURATA: 120 min
DISTRIBUZIONE: 01 Distribution
Via del Serafico n°1 – Eur
Per info – programmazione & altro
www.seraphicum.org/cineforum
– 7 e 8 maggio : What is a fancy word for ending – Basti / Caimmi
What is a fancy word for ending è un’indagine sul tema della fine e su ciò che accade tra una fine ed un nuovo inizio. Quanti ultimi baci hai dato? Quanti scatoloni da trasloco hai imballato? Quanti biglietti solo andata hai comperato? A quanti progetti hai detto addio? Quanti lavori hai cambiato? Quante volte hai sentito il tuo cuore farsi in mille pezzi? Quante volte hai dovuto ricominciare?
A noi tutto questo è successo tante, tantissime volte. E nonostante ciò, ogni fine ci coglie impreparate.
<<L’addio diventa un vizio. Spento uno, se ne riaccende un altro. Di quanto faccia male smettiamo presto di preoccuparci.>> (Catalogo degli addii, M. Mander – B. Giacobbe)
A differenza della generazione precedente, la narrazione delle nostre vite è continuamente spezzata: il lavoro non dura più una vita intera, tanto meno le relazioni e anche i luoghi diventano transitori, così come le nostre case. Ai grandi finali irreversibili, se ne accompagnano molti altri, figli di una precarietà del tutto nuova ed imprevista, di cui siamo gli sfortunati pionieri. “Il tratto caratteristico dell’incertezza attuale […] è il fatto che esiste senza che ci siano disastri storici incombenti. Al contrario, la sua esistenza è integrata nella vita quotidiana di un vigoroso capitalismo: si dà per scontato che l’instabilità sia normale.” (L’uomo flessibile, R. Sennett)
Eppure della fine, non sappiamo prenderci cura. La si supera, si va avanti, si ricomincia. La fragilità, il fallimento, lo spaesamento, tutte condizioni che non trovano mai lo spazio di essere, ma che rimangono sepolte come un sottofondo sommerso nel rumore di mille nuovi inizi.
– 7 e 8 maggio : Masterclass di Scrittura Creativa con Ivan Talarico – Lottounico
Dov’era il protagonista prima che la storia iniziasse? E cosa farà quando sarà finita? Mentre si svolge la scena clou di un racconto, cosa succede dieci chilometri più a nord? Come risolverebbe il conflitto una caffettiera e che opinione ha della vicenda che stiamo raccontando?
Ogni storia evoca uno o più mondi al suo interno. Questa Masterclass è un’esplorazione di tutto quello che c’è intorno alla storia, per rafforzare l’elaborazione fantastica ed entrare in un mondo inedito, di cui resteranno poche tracce nella scrittura.
In un’intervista, Hemingway ha affermato di lavorare secondo il “Principio dell’Iceberg”, lasciando emergere nella scrittura finale solo una piccola parte di tutto il materiale conosciuto. Tutto il resto, la maggior parte delle informazioni, sono materiale sommerso, che solo l’autore conosce ma che ha una grande importanza strutturale. In questo laboratorio si partirà da un’idea, sviluppata in un breve racconto. Poi si esploreranno, attraverso varie forme letterarie (saggio breve, descrizione, elenco), diversi aspetti del mondo che quest’idea porta con sé. Alla fine del viaggio tutto il materiale interessante prodotto affiorerà nella scrittura di un racconto lungo.
7-8 / 21-22 MAGGIO – quattro appuntamenti – H 10:00 / 17:00
Tutte le attività sono riservate ai soli soci Lottounico, se vuoi partecipare scrivici per info e tesseramento a info@lottounico.it
Redazione
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