Winston Churchill, ottantenne e malato, decide di ritirarsi dalla politica, rassegnando le dimissioni nelle mani della regina Elisabetta II. Dopo diversi decenni di servizio al paese, passa la mano al suo delfino Sir Anthony Eden.
Nato il 30 novembre del 1874, Churchill dopo aver frequentato l’Accademia militare, combatté a Cuba, in India e nel Sudan, ma insoddisfatto della vita militare si dedicò a quella politica.
Il suo percorso politico copre un periodo di circa 50 anni, dal 1904 al 1955. Ad eccezione dei primi anni, dal 1924 militò nel Partito conservatore, del quale sarebbe stato uno dei principali rappresentanti.
Prima della Seconda guerra mondiale, la classe operaia britannica non lo vedeva in modo particolarmente favorevole a causa del suo essere ultraconservatore e di aver appoggiato il dittatore Franco, ma allo scoppio del conflitto iniziò ad avere un ruolo da protagonista, diventando il simbolo della resistenza britannica contro Hitler.
È lui infatti a condurre la Gran Bretagna dal 1940 al 1945 (e successivamente dal 1951 al 1955) oltre che come primo ministro anche come ministro della Difesa. Grazie soprattutto al suo carisma, riuscì ad unire il popolo britannico nello sforzo di sconfiggere Hitler.
Rinsaldò i rapporti con gli Stati Uniti fino a firmare la Carta Atlantica nel 1941. Fu anche l’artefice della Grande Alleanza tra Stati Uniti, Unione Sovietica e Impero britannico che portò gli alleati a battere i tedeschi e vincere il conflitto.
Autore prolifico, nel 1953 si aggiudicò il Premio Nobel per la Letteratura, per la sua storia della Seconda guerra mondiale. Morirà nel 1965. Grande statista e oratore, rimarrà una delle figure più importanti del XX secolo.