Viene diramato un mandato di arresto, per ordine della procura di Roma che da tempo indagava su delle sospette transazioni, nei confronti del generale Duilio Fanali, ex capo di Stato maggiore dell’Aereonautica, dei fratelli Antonio e Ovidio Lefebvre, titolari di un noto e potente studio legale romano, oltre che dell’industriale Camillo Cruciani, presidente di Finmeccanica che riuscì però a fuggire in extremis in Messico.
Tale disposizione giudiziaria rientrava nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti pagate per la fornitura di alcuni aerei militari americani, il così detto “scandalo Lockheed” che rappresentò il primo vero grande scandalo dal Dopoguerra riguardando gravi casi di corruzione avvenuti in diversi Stati del mondo negli anni ’70, in particolare, oltre che gli USA, anche i Paesi Bassi, Germania Ovest, Giappone e Italia, per ammissione della stessa azienda statunitense.
Lo scandalo Lockheed in Italia riguardò la fornitura degli aerei da trasporto C-130, ricevuti dall’Aeronautica Militare a partire dal 1972. Lo scandalo della corruzione politico-militare della Lockheed si trasformò in un processo al sistema di governo che dal dopoguerra aveva come principale riferimento la Democrazia Cristiana.
Il 29 marzo gli atti giudiziari vennero trasmessi al presidente della Camera Sandro Pertini, il quale avviò una commissione inquirente che tra le altre cose volò anche negli Stati uniti per interrogare gli ex dirigenti della Lockheed, ma che fu sciolta poco dopo in seguito alla fine della legislatura.
Il 20 giugno di quell’anno si svolsero le elezioni del temuto sorpasso del PCI sulla DC. Il contesto internazionale era quello della Guerra Fredda e il Dipartimento di Stato americano cercò in tutti i modi di rallentare o deviare l’uscita di informazioni che avrebbero potuto danneggiare gli interessi nazionali e che di riflesso avrebbero generato conseguenze nefaste per tutti i partiti filo-atlantisti dei paesi alleati.
La discussione pubblica e il processo Lockheed coincisero temporalmente con uno dei periodi più drammatici della storia della Repubblica italiana: il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro. Nel 1978, il presidente della Repubblica Giovanni Leone, la più alta carica dello Stato, fu travolto dallo scandalo Lockheed e fu addirittura costretto a dimettersi.