Le pellicole con protagonisti i supereroi non sono tra le mie preferite… eppure, di tanto in tanto, finisco per premere play ritrovandomi in storie talvolta da cestinare, talvolta capaci di stupirmi.
Il caso ha voluto che una sera incappassi in Venom, film del 2018 diretto da Ruben Fleischer, più per noia che per altro… e il risultato è stato sorprendente!
Iniziamo col dire che dietro la macchina da presa si trova il regista della horror/comedy Benvenuti a Zombieland e questo già la dice lunga… molto lunga.
Venom è quindi una stravagante commistione di generi che spaziano dall’horror alla commedia più demenziale. Un frullato che riesce a mescolare perfettamente umani e alieni senza risultare indigesto.
Il pianeta terra è alla canna del gas e un facoltoso, quanto immorale, scienziato vuole trovare un modo per battersela prima che tutto collassi. Qualcosa in una spedizione spaziale però va storto… e uno degli organismi raccolti nello spazio fugge a piede libero sulla terra.
Chi lo fermerà?
Eddie Brock (Tom Hardy) un giornalista un po’ troppo d’assalto e irruento che si ritrova senza più nulla proprio a causa del suo egocentrismo.
Sarà la fusione con Venom, l’entità aliena, a permettere a Eddie di guardare a fondo dentro sé stesso, ritrovandosi e scoprendo di possedere molto più di quello che pensava.
Venom è ora adrenalinico ora grottesco, inquietante e cialtrone… e tutto questo funziona!
Eddie e Venom insieme si completano, così diversi eppure così simili. Sotto la scorza puramente creata per divertire, si nasconde l’essenza di Venom che parla a “noi” in perenne affanno, in costante corsa per rimanere al passo con i tempi, ma anche di tutte le frustrazioni che ci piegano e ci confinano nello sconforto. Venom è la parte oscura che ognuno di noi possiede e con la quale è anche possibile imparare a convivere.
Buona visione
Serena Aronica