Quando nel 2004 James Wan diede alla luce Saw – L’enigmista, probabilmente non aveva idea dell’impatto che il suo lavoro avrebbe avuto sugli spettatori… e sui produttori!
Personalmente ho amato, e amo tutt’ora, il primo capitolo… che trovo assolutamente geniale, angosciante e spiazzante. Anche i due successivi capitoli mantengono abbastanza fede all’idea originale, ampliando in maniera decisamente interessante la psicologia di John Kramer (Tobin Bell). Purtroppo, tutto lentamente è andato perduto, capitolo dopo capitolo, e ciò che era inizialmente qualcosa di originale e particolare si è trasformato in una mera macchina per macinare soldi.
Inizia in una squallida e fatiscente stanza la saga di Jigsaw, personaggio ormai diventato iconico… e termina, speriamo, in Spiral – L’eredità di Saw… eppure, di eredità resta ben poco.
Uscito nel 2021, il film è diretto da Darren Lynn Bousman e vede nel cast nomi come quelli di Chris Rock e Samuel L. Jackson… che tuttavia non sono sufficienti a innalzare le sorti della pellicola.
Della mente di Jigsaw, della sua poetica (anche se abbastanza truce!) e delle sue profonde motivazioni non resta praticamente nulla… Spiral è solo un pretesto per dissanguare quello che resta di un’idea con enorme potenziale.
In Spiral – L’eredità di Saw il tono diventa più poliziesco e dietro alle macchine infernali (creature nate dalla mente di Jigsaw) non si nasconde un fine sensato… ma mera vendetta. Le trappole spesso non lasciano scampo alle vittime e sono solo un mezzo attraverso il quale si tenta di impressionare lo spettatore, evocando i primi capitoli.
Di Jigsaw resta poco, o nulla… e tutto il marcio, l’orrore e la disperazione di quel primo capitolo sembra ormai perso tra le spirali del nulla più assoluto.
Buona visione
Serena Aronica