COSA SCEGLIERÀ DI FARE DRAGHI?

Dalla fine del mese di luglio è iniziato il così detto ‘semestre bianco’, ovvero il periodo di tempo corrispondente agli ultimi sei mesi del mandato del Presidente della Repubblica Italiana, durante il quale il Presidente non può sciogliere le Camere.

Nel caso in cui Mario Draghi, così come preannunciato ormai da (forse troppo) tempo, dovesse decidere di farsi eleggere al Quirinale nel febbraio 2022, è previsto nell’articolo 8 della legge numero 400 del 23 agosto 1988, che disciplina l’attività del Governo e l’ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che in caso di “assenza o impedimento temporaneo” dello stesso, si stabilisce che “la supplenza spetti al vicepresidente del Consiglio dei Ministri”.

Il governo Draghi però non prevede un vicepresidente. In questo caso la legge stabilisce che “la supplenza spetta, in assenza di diversa disposizione da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri, al ministro più anziano secondo l’età”. E chi è? Renato Brunetta.

A quel punto la maggioranza dovrebbe decidere cosa fare: andare al voto con un anno di anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura, formare un nuovo esecutivo (anche se difficilmente i partiti saranno disposti ad appogiarne un altro di coalizione nazionale), oppure andare avanti con Brunetta come Presidente del Consiglio.

Insieme a questi tre scenari, non ne scarterei un altro. Nonostante sia stato già detto dall’attuale Presidente Mattarella che non ha intenzione di ricandidarsi per un nuovo settennato al Quirinale, non escluderei del tutto questa ipotesi. Nel recente passato infatti l’ex Presidente Giorgio Napolitano, nonostante fosse anche più in là con gli anni dell’attuale, fu convinto a ripresentarsi e costretto a smentire le sue intenzioni iniziali.

Cosa c’è di più giustificante se non questo periodo di crisi epocale che impone una certa continuità istituzionale, che a quel punto vedrebbe Mario Draghi alla Presidenza del Consiglio fino al marzo del 2023, e l’ancora protagonista e più che apprezzato Sergio Mattarella nuovamente alla Presidenza della Repubblica. Sarebbe un classico per il nostro Paese, ovvero che tutto cambi affinchè tutto rimanga uguale.

Non si sa comunque se, tornando indietro di due anni a raccontare della situazione attuale, ci si stupirebbe di più di tutta la vicenda del covid o del fatto che Brunetta sia diventato nuovamente Ministro e potrebbe addirittura diventare Presidente del Consiglio, anche solo per un più o meno limitato periodo di tempo.

Filippo Piccini

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