In questo mese abbiamo assistito, tra le altre cose, ad una delle rivelazioni forse più sconvolgenti degli ultimi tempi. E’ vero che ormai dopo l’esperienza surreale del covid non ci sconvolge più nulla, ma non si può non prendere seriamente in considerazione quanto è emerso ed è stato confermato gli scorsi giorni negli Stati Uniti da personaggi autorevoli, istituzionali e non.
A seguito dell’ennesimo video diffuso sulla presenza di oggetti non identificati, è seguita la conferma da parte del Pentagono sulla sua autenticità, ma questa volta rispetto alle altre è intervenuto l’ex presidente USA Barack Obama a ribadire che gli UFO esistono e vanno presi molto sul serio, perchè al momento sono inspiegabili e seguono delle leggi della fisica tutte loro. La questione è così diventata politica.
Il dibattito ora non è più se questi fenomeni siano reali, oppure solo invenzioni fantascientifiche come i più avveduti ritenevano fino a pochi anni fa, ma si dà ormai per assodato che reali lo siano, e la questione è soltanto il cercare di spiegarne la natura. Tra le possibili risposte infatti si va dalla tecnologia straniera sconosciuta, all’arzigogolata spiegazione scientifico-quantistica, fino appunto ai classici alieni. Anche se alcuni autorevoli esponenti, come il democratico Martin Heinrich parlano già apertamente degli UAP (Unidentified Aerial Phonemenon, il nuovo modo di definire gli UFO) come “tecnologia troppo sofisticata per essere umana”, così come confermato anche da Christopher Mellon, alto responsabile dell’intelligence statunitense con un cognome di peso in ambito accademico.
Un’altra testimonianza è quella di Harry Reid, il senatore democratico dietro il programma segreto di ricerca sugli Ufo; aveva in precedenza ammesso che il materiale video visto finora non è che una “minima parte di quello effettivamente disponibile” negli archivi dell’intelligence e dei militari. Reid è tornato ad analizzare il fenomeno in un pezzo sul New York Times del 21 maggio. Con un messaggio chiaro: “La verità è che degli UAP non abbiamo capito granché. Ma dobbiamo continuare la ricerca, seguendo la scienza”. Entro i primi di giugno infatti, in seguito al Covid Act firmato dall’ex presidente Donald Trump, le agenzie governative, la difesa e l’intelligence dovranno consegnare al Congresso un rapporto sul fenomeno UAP, sostanzialmente mettendo nero su bianco informazioni e dati, che sarà interessante a questo punto consultare.
Sempre in queste ultime settimane, a proposito di teorie complottistiche segrete, sta cadendo anche il tabu sull’origine del Covid-19, dato che autorevolissimi scienziati da tutto il mondo (come il nostro Guido Silvestri) danno quasi per scontato che abbia avuto origine artificiale in qualche laboratorio, e verranno presto pubblicati degli studi sui più autorevoli organi di stampa scientifici per dimostrare questa tesi. Anche qui, fino a pochi mesi fa questa teoria era ritenuta assurda e deplorevole, ma oggi nel giro di pochissimo tempo è diventata quasi scontata.
La tesi che si vuole dimostrare è che il virus sia sfuggito da uno dei laboratori di Wuhan, anche se la Cina sostiene ormai da mesi che il Covid-19 sia stato invece creato nel laboratorio di Fort Detrick americano e, secondo alcuni, che sia stato portato successivamente a Wuahn proprio per colpire la Cina stessa. Questa sarebbe stata una mossa voluta dalla precedente amministrazione Trump che, dopo aver visto quanto accaduto al Congresso lo scorso 6 gennaio, sinceramente non sorprenderebbe affatto se mai un giorno dovesse venire dimostrata.
Chissà se da qui alle prossime settimane non scopriremo che anche altre teorie, definite complottistiche, riveleranno avere delle verità. Come ad esempio che i vaccini contro il covid non a mRNA fanno male in percentuali maggiori rispetto a quei rarissimi casi che vengono riportati oggi, oppure che l’attuale governo italiano è stato voluto da un complotto internazionale volto e rimuovere il precedente, non ritenuto più affidabile rispetto alle ridefinite alleanze atlantiche post trumpiane. O magari, tanto per citarne una leggermente meno attuale, una volta per tutte si charirà che l’Isis è stata un’invenzione di alcuni Paesi filo-occidentali con l’intento specifico di destabilizzare alleati e non.
Tornando al messaggio di questo editoriale, ammesso che possa essere o diventare mai uno dei nostri principali problemi, che cosa ci insegna la rivelazione sugli UFO? Dovrebbe servire da lezione a chi (a cominciare spesso dal sottoscritto) in modo snobbistico, in nome del politically correct e della scienza ufficiale e ponderata, bolla in modo superficiale le opinioni diffuse ritenendole non vere, e che invece, come sembra, si stanno rivelando più serie di quanto pensassimo. Così come i luoghi comuni, le credenze popolari, o molto più semplicemente la democrazia, alla fine qualcosa di autentico hanno.
Filippo Piccini