Prendete uno sperduto villaggio di pescatori del Maine, sistemateci qualche bettola, una manciata di ubriaconi scansafatiche, un funerale, un mistero e avrete… no, non quello che state pensando.
Buttiamo giù l’uomo (Blow the Man Down), film del 2019 diretto da Bridget Savage Cole e Danielle Krudy, è solo in apparenza un thriller. Quello che si muove in superficie è infatti solo la punta di un iceberg che nasconde, abilmente, molto di più. I protagonisti di questa storia non sono i vecchi lupi di mare della piccola cittadina di Easter Cove, ma le donne che popolano questo piccolo microcosmo solo apparentemente dominato dagli uomini.
Sono invece le azioni, avventate e anche poco lungimiranti, di due sorelle a trainare l’intero film. Dopo il funerale della madre, le due sorelle si ritrovano a dover fare i conti con la dura realtà. Due ragazze dai caratteri completamente differenti, che si ritroveranno però unite da un evento spaventoso.
Le due registe sembrano puntare tutto su una trama che, come il pesce, inizia a puzzare in fretta… quello che invece lentamente emerge dalle acque fredde e grigie della narrazione è una storia totalmente differente. I ruvidi pescatori, i poliziotti molli e imbolsiti, gli ubriaconi e i puttanieri fanno solo da mera cornice alle donne. Loro sono le vere protagoniste di questo villaggio, ma anche di tutti i villaggi sparpagliati per il mondo.
In questo film dal sapore noir, con piacevoli punte di black comedy, si scorge infatti quello che fin troppo spesso viene nascosto sotto i tappeti. Come sono considerate infatti le donne all’interno della comunità in cui vivono? Forse ciò che regge in piedi queste comunità è proprio quel matriarcato che gli uomini tanto temono?
Equilibri instabili, segreti ma anche un forte senso della comunità aleggiano in questo film apparentemente innocuo e semplice… un film che invita lo spettatore ad alzare il lembo del tappeto e a guardarci sotto.
Buona Visione
Serena Aronica