Il 1 settembre 1939, con la micidiale copertura dei devastanti bombardamenti della ‘Luftwaffe’ sulle città, la 58a divisione tedesca invade la Polonia. L’esercito polacco combatte valorosamente per difendere il paese, ma è irrimediabilmente sopraffatto in poche settimane dalla tecnologia e dalla superiorità numerica tedesca.
Hitler si aspetta la condiscendenza della Francia e della Gran Bretagna, che nel 1939 avevano abbandonato la Cecoslovacchia alla conquista nazista. Ma i due paesi non intendono consentire al leader nazista una nuova violazione dei confini europei, e la Germania riceve un ultimatum: ritirarsi entro il 3 settembre o affrontare la guerra.
Al rifiuto del Fuhrer Gran Bretagna, Francia, India, Australia e Nuova Zelanda il 3 settembre dichiarano guerra alla Germania.
A dare, per prima, la notizia dell’avvio delle ostilità fu una giornalista britannica, Clare Hollingworth, che si trovava nelle vicinanze della frontiera e che, con un telefono, comunicò il fatto all’ambasciata britannica di Varsavia, sporgendo la cornetta fuori dalla finestra e facendo ascoltare la marcia delle truppe tedesche in transito.
Senza saperlo la Hollingworth aveva appena testimoniato lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale che, nell’arco di sei anni, provocherà circa 60 milioni di morti. Tra questi, a differenza, di quanto avvenuto nel primo conflitto mondiale, numerosi furono i civili.