Con la dichiarazione di guerra dell’ Austria alla Serbia, il 28 luglio 1914 scoppia ufficialmente la prima guerra mondiale. La causa scatenante fu l’ assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’ Asburgo, erede al trono austro-ungarico, per mano di un’organizzazione patriottica e nazionalista serba.
Con oltre 70 milioni di uomini reclutati in tutto mondo la guerra mondiale fu il primo conflitto a coinvolgere tutte le maggiori potenze dell’epoca che si divisero in due blocchi contrapposti: gli Imperi centrali (Impero germanico, Impero austro-ungarico, Impero ottomano e Regno di Bulgaria) contro le potenze Alleate rappresentate principalmente da Francia, Regno Unito, Impero russo e Serbia. Successivamente si unirono alle potenze alleate anche l’Italia che inizialmente era rimasta neutrale, il Giappone, in quanto alleato della Gran Bretagna e gli Stati Uniti e il conflitto assunse dimensioni mondiali.
“Ogni nazione era convinta che la propria causa fosse giusta, si credeva minacciata da un perfido nemico bramoso di ucciderla, e pensava che soltanto la propria vittoria potesse salvare l’ordine morale nel mondo”, come scrisse Herbert Fisher, Ministro dell’Istruzione britannico dal 1916 al 1922.
La guerra si concluse definitivamente l’11 novembre 1918 quando la Germania, ultimo degli Imperi centrali a deporre le armi, firmò l’armistizio imposto dagli Alleati. Alcuni dei maggiori imperi esistenti al mondo – tedesco, austro-ungarico, ottomano e russo – si estinsero, generando diversi stati nazionali che ridisegnarono completamente la geografia politica dell’Europa.
Gli anni della prima guerra mondiale videro la più rapida accelerazione del progresso tecnologico militare della storia. Se si eccettua l’invenzione della bomba atomica, durante la seconda guerra mondiale le innovazioni tecnologiche si succedettero con ritmo molto più lento e gli armamenti, le tattiche, l’organizzazione delle forze armate coinvolte non subirono sostanziali cambiamenti. Durante la Grande Guerra accadde invece che le compagnie di fanteria francesi, tedesche e britanniche nel 1918 fossero completamente diverse da quelle del 1914 per la struttura organica, tattiche e armamenti.
La Grande Guerra ebbe anche una profonda influenza sul mondo della letteratura e delle arti figurative. Il conflitto ispirò una copiosa produzione letteraria, sia di poesia che di narrativa: un gran numero di poesie e raccolte di poesie composte dagli stessi militari al fronte furono pubblicate già durante la guerra (tra le altre, quelle dei britannici Wilfred Owen e Isaac Rosenberg e dell’italiano Giuseppe Ungaretti), spesso critiche nei confronti della propaganda e concentrate sulle sofferenze dei soldati in trincea.