L’ITALIA AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

italia coronavirus

Quest’ultima settimana, già dallo scorso week end, può essere definita la settimana più surreale di sempre almeno per il nostro Paese. Eravamo concentrati a ridere e scherzare sul gossip tra Bugo e Morgan e sugli strascichi di San Remo, piuttosto che parlare di mini crisi di governo per le richieste di Renzi a Conte, quando ecco tutto d’un tratto un qualcosa di inaspettato, anche se già conosciuto altrove, ha stravolto l’intera vita politica, sociale ed economica del nostro Paese.

Sia se teniamo conto dei toni allarmistici della prima ora, o quelli più rassicuranti degli ultimi giorni, i dati parlano chiaro. L’Italia è il terzo paese al mondo per numero di contagi e per numero di morti da Coronavirus. Se si va sul sito di monitoraggio dell’epidemia della John Hopkins University si ha un’idea anche visuale, oltre che numerica, della situazione aggiornata. Già diversi Paesi hanno deciso la chiusura dei voli con l’Italia, ed altri lo decideranno nelle prossime ore, tra cui probabilmente gli Stati Uniti. Numerosi i connazionali respinti o messi in quarantena e di dimensioni senza precedenti stanno risultando le cancellazioni delle prenotazioni turistiche sul nostro territorio. Un altro fenomeno preoccupante è quello della cancellazione degli ordini del Made in Italy, principalmente per ciò che riguarda i prodotti alimentari che sono una componente fondamentale della nostra industria. La Borsa negli ultimi giorni ha bruciato diversi miliardi di Euro e la già stagnante economia italiana ha iniziato ad imboccare la strada della recessione, per ora solo tecnica, che potrebbe riportarte il Paese a dei numeri simili a quelli visti una decina di anni fa dopo la crisi mondiale del 2008.

Ognuno ha provato a dare una propria interpretazione a questo fenomeno improvviso e misterioso. Alcuni tra i più fondamentalisti credenti, animati dalle parole di Padre Livio Fanzaga su Radio Maria, ritengono che tutto ciò sia una punizone divina impartita per rimetterci sulla sacra via religiosa, a causa dei nostri comportamenti troppo secolarizzati. Chissà se questi stessi credenti hanno notato anche quanto sia davvero curioso come ad essere colpite sono state le regioni più ricche del nostro Paese, nonchè quelle che richiedono da sempre maggiore autonomia per evitare la solidarietà nei confronti delle altre rimaste più indietro.

I complottisti invece, convinti che questo virus sia nato in laboratorio per colpire la Cina e faccia parte di un piano diabolico concepito già da diversi  decenni e rivelato in un libro del 1981, hanno anche aggiunto che non è un caso sia esploso successivamente in Italia, per la volontà degli Stati Uniti di indebolire l’Europa partendo dal suo anello più debole, ovvero noi. Inoltre lo avrebbero diffuso anche nel principale loro nemico in medio oriente, l’Iran, ed infine in Corea del Sud, Paese che possiede buona parte delle materie rare e che si prennuncia poter diventare leader dell’economia prossima ventura fondata sulla riconversione green ed elettrica della società. Ovviamente sono le solite tesi prive di ogni fondamento concreto e che si adattano bene soltanto a delle speculazioni del caso ed agli introiti di chi in qualche modo vende questi contenuti.

Sicuramente l’attuale situazione rappresenta una grande lezione per il nostro Paese. Ci siamo scoperti tutto ad un tratto fragilissimi, con le nostre convinzioni sulla qualità delle nostre strutture, la validità delle contromisure adottate fin da subito, rivelatisi errate. Si è venuta a creare una paradossale situazione nella quale i meridionali fuggono dal Nord per tornare nelle proprie regioni e sono diventati intolleranti nei confronti dei settentrionali. I confini ed i porti che volevamo chiudere al mondo esterno perchè tutti volevano venire da noi a rubare il nostro benessere, li sta chiudendo il mondo esterno a noi. Addirittura sta andando in crisi il nostro settore agricolo per la fuga dei braccianti stranieri dalle nostre campagne. Ciò che per alcuni poteva essere l’essenza del sogno sovranista si sta rivelando un incubo e ci stiamo realmente rendendo conto di cosa significa essere isolati e trincerarsi all’interno dei propri confini nazionali.

Nonostante questo assistiamo a dei fenomeni inspiegabili, continuiamo a sentirci superiori agli altri e ad insultare i cinesi trattandoli come una popolazione inferiore alla nostra, così come fatto recentemente dal governatore di una delle regioni colpite, nonostante abbiano dimostrato una preparazione ed una dedizione superiore a quella nostrana nell’affrontare questa crisi. Oppure un altro governatore che il giorno dopo aver definito il virus poco più di un’influenza ed essere entrato in collisione con le misure restrittive del governo centrale, si è scoperto positivo al test ed ha dovuto mettersi in autoquarantena con una plateale oltre che errata messa in scena in diretta facebook. O addirittura c’è chi vorrebbe approfittarne per dei fini politici, richiedendo un governo di unità nazionale, che esalterebbe ancor più la situazione critica agli occhi esterni.

L’unica speranza affinchè gli italiani nel mondo non possano essere ingiustamente in modo discriminatorio etichettati d’ora in avanti oltre che per la mafia, gli spaghetti ed il mandolino, anche per il coronavirus, dato che lo abbiamo già esportato in 14 Paesi come sottolineato dall’OMS, è cercare di dare il buon esempio e di dimostrare come si esce da una situazione di emergenza se necessario anche rimettendo in discussione le proprie convinzioni nel momento in cui dovessero risultare errate. Purtroppo la direzione intrapresa ad oggi non è stata questa, anche perchè inevitabilmente si viene sempre fuori per quel che si è realmente proprio nei momenti di crisi, ed a questo non c’è soluzione.

Filippo Piccini

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