La denuncia choc di Greco: “Le aziende investono più in tangenti che in innovazione”

procuratore greco milano

“Il 99,9 per cento dei ladri di appartamento sono bianchi, a volte si ha un’idea un po’ strana del colore della pelle in relazione alla criminalità”. Lo ha detto il procuratore Francesco Greco, nel corso della conferenza per la presentazione del Bilancio di responsabilità sociale della procura milanese, oggi al palazzo di giustizia. Un dato fondamentale, sfuggito a chi ha stilato il rapporto, che dedica un intero capitolo ai furti in appartamento. La procura registra in media circa mille denunce di furto in abitazione ogni mese, un fenomeno contro cui si lotta in sinergia con le forze dell’ordine.

Altro grande problema sono le mazzette e la corruzione internazionale. “Siamo pieni di procedimenti di questo tipo – ha sottolineato Greco – e vediamo gli effetti negativi, sia nei confronti degli Stati vittime sia nei confronti delle nostre imprese che invece di investire in innovazione, investono in tangenti”. Il procuratore ha poi invitato tutti a non essere più “provinciali” e a pensare che la corruzione esista soltanto “nel nostro Paese”. Nel testo del Bilancio sociale della procura, tra l’altro, lo stesso Greco scrive che “a livello internazionale, al colonialismo si è andata via via sostituendo la corruzione che ha sostenuto regimi corrotti e dittatoriali, depredando per pochi spiccioli le risorse dei Paesi a scapito dello sviluppo democratico, economico e sociale di intere popolazioni mantenute a livello di povertà e costrette ad emigrare per la fame”. La politica delle tangenti “sui grandi monopoli di risorse, infatti – spiega ancora – non esprime soltanto un contratto occulto che lega corrotti (rappresentanti e ministri di governi) e corruttori (dirigenti di società multinazionali). Tale sistema, in altre parole, non si limita a danneggiare il loro business o la loro reputazione, ma costituisce un meccanismo consolidato che incide direttamente o indirettamente sulla popolazione dei Paesi coinvolti, razziandone le risorse necessarie allo sviluppo socio-economico e peggiorandone, di conseguenza, le condizioni di vita”. Un “circolo vizioso” che “l’attività della procura è impegnata, nell’ambito delle proprie competenze, a combattere”.

Quanto alle violenze e ai maltrattamenti sulle donne e in famiglia, Greco ha dichiarato che, pur essendo “troppo presto per dare un giudizio sulla legge” che ha istituito il “codice rosso”, è “convinto che sia stata un’ottima cosa approvarla. È vero – ha ammesso – che ha portato qualche problema organizzativo perché la sperimentazione è partita ad agosto. Ci stiamo comunque assestando e il prossimo anno faremo un tagliando sul suo funzionamento”.

L’ultima stoccata del procuratore ha riguardato i numeri del personale del palazzo di giustizia. “Milano – ha detto – è la procura che iscrive il maggior numero di reati in Italia pur avendo un organico, in termini assoluti, notevolmente inferiore a Napoli e Roma e, in termini relativi, imparagonabile rispetto a molti uffici che presentano flussi decisamente più bassi”. La scopertura riguarda non solo i magistrati, ma soprattutto il personale amministrativo, in questo senso è “necessario investire di più in questi uffici giudiziari”. Il fenomeno è “ulteriormente aggravato se si considera che negli ultimi anni il legislatore ha sistematicamente aumentato le competenze delle procure distrettuali senza peraltro affrontare il problema delle piante organiche”, ha concluso, sottolineando però che i risultati ottenuti in questi anni sono “lusinghieri”.

fonte: LASTAMPA.it

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