Poche volte nella storia l’uomo si è trovato di fronte a un domani così incerto e dalle tinte così fosche. Tutti ci chiediamo: cosa succederà? Peter Frase risponde a questa domanda con un libro energico, polemico, radicale, profondo e visionario. Quattro modelli di futuro ha il raro merito di essere, in poche pagine, insieme una lettura illuminante e un gesto politico in grado di tracciare un percorso.
Dispiegando gli strumenti delle scienze sociali e della finzione speculativa, Frase si chiede quale sarà l’impatto dell’automazione e come affronteremo la scarsità di risorse e le disuguaglianze sociali; e in un tour vorticoso attraverso fantascienza, teoria sociale e nuove tecnologie, propone quattro possibili modelli, alla ricerca della giusta misura tra promesse di benessere possibile e la paura della barbarie, sociale ed economica, in cui potremmo cadere.
“Questo non è proprio un normale saggio, ma non è neanche un’opera narrativa, né ritengo che appartenga al genere futuristico. È piuttosto un tentativo di usare gli strumenti della scienza sociale insieme a quelli della narrativa speculativa per esplorare lo spazio di possibilità in cui andranno in scena i nostri futuri conflitti politici”, scrive l’autore.
Prosegue Frase: “Penso che il problema a monte sia relativo all’accentramento di ricchezze a cui assistiamo su scala globale: è difficile ragionare in termini umanistici con persone interessate unicamente al mantenimento e alla difesa del proprio potere, sia economico che politico. È un problema che ha a che fare con la ridistribuzione, ma prima di tutto con l’accesso alle risorse che rimangono saldamente nelle mani di pochi elementi capaci di unire questi due aspetti del potere.”
Il futuro non si auto-immaginerà né ci sarà concesso, ma, sostiene Frase, si costruirà inevitabilmente lungo alcune direttrici, o entro uno schema, se preferite, le cui variabili sono “abbondanza”, “scarsità”, “uguaglianza” e “gerarchia” e la loro gestione entro i confini forniti da due “spettri che si aggirano per la Terra nel XXI secolo”: la catastrofe ecologica e l’automazione. La combinazione delle quattro direttrici, sostiene Frase, può portare a uno dei quattro modelli di futuro proposti nel libro, con un’oscillazione piuttosto importante tra possibili scenari utopici e distopici.