Padre. Una parola che spesso viene messa in ombra da Madre. Eppure un padre è così tante cose… così tante.
La paternità è proprio il cuore pulsante del film Come un tuono, 2013 (The Place Beyond the Pines), diretto da Derek Cianfrance. Una paternità nascosta, riscoperta, voluta, rinnegata, perduta e ritrovata. Tutto, nel film di Cianfrance, rincorre la paternità a partire dai padri dei protagonisti. Uno totalmente inesistente, l’altro mentore e guida ma con sfumature ambigue e ambiziose. Un’ombra che offusca e ottenebra in maniera ineluttabile Luke Glanton e Avery Cross, tanto diversi quanto simili nell’impossibilità di sottrarsi al proprio destino.
Luke (Ryan Gosling) è un uomo dolorosamente selvatico, una scheggia impazzita che nel desiderio bruciante di riscoprirsi padre, dà fuoco a tutto quello che lo circonda. Avery (Bradley Cooper) è un poliziotto, di quelli che amano sul serio il proprio lavoro, incorruttibile, profondamente legato al suo onore ma quasi privo d’empatia verso i propri cari. Una mascolinità mai esagerata, mai calcata, cruda e epurata da ogni traccia di spettacolarizzazione. Ci sono ferite in entrambi che sembrano bruciare costantemente, logorandoli e logorando quel filo sottile che li lega anche ai propri figli. Il loro incontro sarà un nodo cruciale che porrà fine, in modi diversi, a qualcosa dentro di loro, ma che al tempo stesso innescherà un continuo nella loro discendenza.
Il film vira di colpo, schiaffeggiando lo spettatore. Lo conduce attraverso gli anni, ben 15, attraverso una narrazione che passa dall’action, al poliziesco, al drammatico e al racconto di formazione.
Come un tuono è un racconto dal sapore epico, intriso di solitudine e di vergogna. I figli percorrono, quasi inconsapevolmente, le orme tracciate prima di loro dai propri padri e nella ricerca forsennata di se stessi, troveranno quelle figure che tanto avrebbero voluto poter vivere fino in fondo.
Buona Visione
Serena Aronica