Meno tasse sul lavoro, green economy e istruzione: Zingaretti lancia il piano per l’Italia

Meno tasse sul lavoro, green economy, scuola a «costo zero per 7 milioni di famiglie»: Nicola Zingaretti presenta il «Piano per l’Italia» del Partito democratico, il segretario Pd vede un governo in bilico e vuole farsi «trovare pronto» e proporre una «alternativa di Paese» in caso di nuove elezioni. Il leader democratico punta su «lavoro, ambiente e sviluppo sostenibile, l’istruzione» che consenta al Paese di «recuperare la credibilità necessaria e aprire un circolo virtuoso di rapporti con l’Unione europea». Non «proposte spot, ma l’inizio di un grande progetto per il Paese». Zingaretti non ha dubbi: «Chi sta governando adesso l’Italia è diviso su tutto» e le liti continue producono «una conflittualità continua che per gli italiani ha un costo immenso».

Il primo punto riguarda il lavoro, Zingaretti promette «uno stipendio in più a 20 milioni di italiani». Obiettivo raggiungibile «diminuendo le tasse sul lavoro, arrivando ad avere 1.500 euro in più l’anno, cioè lo stipendio medio di un lavoratore dipendente, di un insegnante o di un poliziotto». Il leader Pd non rinnega quanto fatto negli ultimi anni, «il nostro è un potenziamento di misure concrete, prodotte dai nostri governi negli anni scorsi. Crediamo si debba andare avanti in quella direzione, ma facnedo ancora di più».

Anche il Pd parla di una «riforma del fisco, l’Irpef va riformata». Ma, a differenza di quanto intende fare Matteo Salvini «noi vogliamo abbassare le tasse ai lavoratori, loro con la Flat-tax vogliono abbassarle solo ai più ricchi». Peraltro, anche sulla “tassa piatta” «assistiamo a tanti proclami, ma non esiste una proposta di riforma condivisa (dalla maggioranza, ndr)».

Quindi, l’economia verde: il Pd propone «un grande piano di investimenti e di incentivi all’economia green. Con questo piano nei prossimi cinque anni riusciremo a generare 800mila posti di lavoro». E se il Pd vuole «rimettere l’ambiente e lo sviluppo al centro dell’agenda italiana, loro si sono rifiutati di firmare per azzerare l’emissione dei gas serra». I democratici pensano a «ecobonus e sismabonus: vuol dire creare lavoro attraverso micro-cantieri per le Pmi del sistema Italia e risparmiare sulla bolletta energetica per le famiglie». Si parla poi di «stabilizzare gli incentivi per “Impresa 4.0”» e «mobilità sostenibile».

Infine la scuola, «formazione a costo zero per 7 milioni di famiglie». Zingaretti denuncia «l’evasione scolastica, che raggiunge il 14,5%» e promette di «aprire una stagione nuova di vero diritto allo studio». Per il leader Pd «il futuro si costruisce così. Uguaglianza e merito: azzerare il costo per l’istruzione dei figli per i redditi bassi e medi, e allo stesso tempo raddoppiare le borse di studio universitarie».

Il punto, insiste il segretario Pd, è che «dal punto di vista della coesione politica, questo governo non esiste più. Non credo che dopo le Europee saranno in grado di affrontare quello che ora negano: una condizione pericolosa dei conti pubblici». Il Pd vuole «accendere i riflettori sul costo drammatico che questa situazione sta provocando al sistema Paese». Paolo Gentiloni aggiunge: «Non esistono governi obbligatori dei quali gli italiani siano prigionieri, magari per mancanza di alternative, come talvolta si sente dire. E’ un’idea inaccettabile. L’alternativa di centrosinistra esiste».

fonte: LASTAMPA.it

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