La nostra attuale era oscilla in modo allarmante tra scoperte sorprendenti e baratri culturali apparentemente senza fondo. Siamo soggiogati dai social network, vittime dell’edonismo e sempre più preoccupati di apparire piuttosto che essere. Tutto questo può far profetizzare un futuro nerissimo per le prossime generazioni. E se qualcuno avesse già immaginato questo cataclisma umano?
In effetti c’è chi si è posto questo quesito… trovando anche la maniera per spiattellarci in faccia in modo piuttosto goliardico, ma devastante, il decorso clinico della nostra attuale società.
Mike Judge (creatore della serie televisiva Beavis & Butt-Head) si getta alla regia di Idiocracy, una stravagante commedia fantascientifica del 2006 dove viene immaginato uno scenario (diciamo plausibile!) distopico. Apparentemente il film di Judge non sembra molto diverso dalle commedie becere tanto in voga soprattutto in America, farcite di gag di basso livello e quasi sempre a sfondo sessuale. Eppure Idiocracy, sotto le battute talvolta di pessimo gusto, nasconde un messaggio realmente importante.
La trama è piuttosto semplice, ma efficace, e vede il militare Joe Bauers (un Luke Wilson in splendida forma) e la prostituta Rita (una divertente Maya Rudolph) scelti per sottoporsi ad un esperimento militare altamente top secret. La coppia, scelta per essere una chiara incarnazione del profilo medio, viene ibernata. L’esperimento della durata di un anno, con una finalità futura per scopi bellici, finisce in malora. L’unico a conoscenza del progetto viene infatti arrestato e la coppia ibernata viene letteralmente dimenticata. Per quanto? Per 500 anni! Sarà un’enorme valanga di rifiuti a liberarli dal loro sonno, facendoli risvegliare nel 2505. Il mondo che li accoglie è mentalmente primitivo, infiacchito dal consumismo e roso da una dilagante ignoranza cosmica.
Idiocracy è un film volutamente esagerato, dirompente e satirico. Un grosso e carnevalesco carrozzone sul quale si agitano personaggi che incarnano le pulsioni più basse e l’indebolimento mentale che già ci sta logorando.
Si ride? Certo che si! E spesso ci si ritrova anche a soffrire (per lo meno io!) davanti alla dilagante ignoranza nella quale sguazzano tutti i vari personaggi. Salvare un mondo degenerato e totalmente monopolizzato dall’ignoranza non è un’impresa facile… ma perché non tentare!
Dietro le risate, talvolta amare, si agita un S.O.S che spera di raggiungere la materia grigia degli spettatori.
Ogni tanto mettiamo via il cellulare, spegniamo la televisione e prendiamo in mano un libro. Usciamo a fare quattro passi, passiamo una serata a ridere e chiacchierare con un amico. Insomma… ricordiamoci che siamo nati liberi e soprattutto dotati d’intelligenza!
Buona Visione
Serena Aronica