Per questo nuovo appuntamento con il cinema ho deciso di rinfrescare la vostra memoria con un piccolo gioiello targato John Carpenter, ovvero Christine – La Macchina Infernale tratto dall’omonimo romanzo del Maestro del brivido Stephen King. Sicuramente molti di voi ricordano questo meraviglioso cult del 1983, che ancora oggi mantiene intatto tutto il suo fascino oscuro. Se invece siete tra quelli che ignorano questo titolo allacciate le cinture di sicurezza, si parte per un viaggio diabolico!
Nel romanzo King tratta nuovamente un tema a lui particolarmente caro, ovvero quello dell’adolescenza travagliata e dolorosa. Come in Carrie – Lo sguardo di Satana ci troviamo nuovamente al fianco di un adolescente insicuro, timido e bersagliato da bulli senza scrupoli. Carpenter snellisce la trama del romanzo, esaltando il rapporto morboso che si crea tra Arnie e la sua fiammeggiante Christine.
Il film ci trasporta nella California del 1978, e più esattamente a Rockbridge. Qui vive Arnie Cunningham uno studente che si sta specializzando in meccanica. Arnie è un ragazzo esile, timido, vessato dai bulli della scuola e incapace di opporsi ai propri genitori. L’unico appiglio è il suo migliore amico Dennis Guilder, ambito dalle ragazze e promettente giocatore di football nella squadra scolastica. Dopo l’ennesima umiliazione, Arnie di ritorno da scuola, viene folgorato da una visione. Una fatiscente Plymouth del 1957. Senza pensarci la compra e da quel preciso momento diventerà letteralmente ossessionato dalla sua bellissima Christine.
Christine – La Macchina Infernale è un vero e proprio cult dal quale traspare una fetta di cultura americana intrisa di rock ‘n roll anni cinquanta e la mania per le quattro ruote. Carpenter da vita ad un film ad alta tensione, dove alle scene splatter e ad alto tasso di emoglobina preferisce atmosfere angoscianti e cariche di ansia. A completare poi l’opera ci pensano le musiche composte dallo stesso Carpenter, perfette per coronare un film che a oggi mantiene intatta la sua diabolica bellezza. Splendida e sempre spiazzante poi la scena in cui Christine si rigenera dopo essere stata massacrata dai bulli…
Se amate il rock anni ’50, le auto d’epoca e un pizzico di fascino diabolico allora non potete non sprofondare nel divano e gustarvi Christine – La Macchina Infernale.
Buona Visione e buoni brividi on the road a tutti!
Serena Aronica