Prima Linea, l’organizzazione armata di estrema sinistra fuoriuscita da Lotta Continua, irrompe nella Scuola di Formazione Aziendale di via Ventimiglia a Torino. La scuola è un obiettivo sensibile perché luogo simbolico in cui si preparano i manager del “Sistema Imperialista delle Multinazionali”. Il commando, capitanato da Marco Donat Cattin, ammassa circa 190 studenti nell’aula magna, legge proclami e commemora i compagni Barbara Azzaroni e Matteo Caggegi, uccisi nel febbraio precedente.
«Non venite più in questa scuola. Qui si formano i dirigenti delle multinazionali», intimano i terroristi ai ragazzi. «Io vengo dal sud, studio qui perché ho bisogno di lavorare», prova a dire uno dei giovani tenuti in ostaggio. «Allora vai a rubare», è la risposta secca di una ragazza del commando. È a questo punto che quelli di Prima Linea prendono cinque docenti e cinque studenti e li separano dagli altri.
Dall’aula magna, dove sono stipati la maggior parte degli ostaggi, si sentono echi di spari prevenire da fuori. I colpi sono i rumori dei terroristi che sparano alle gambe dei dieci ostaggi scelti nel mucchio, dirigenti Fiat ed Olivetti selezionati con cura in quanto tutti docenti dipendenti da multinazionali, assieme ai cinque studenti scelti invece a caso. Sono le 15 e 45 quando il commando va via. Tempo pochi minuti e arrivano polizia e ambulanze a prestare il primo soccorso ai feriti.