Saviano: “Creiamo il restitution day, la Lega restituisca i 50 milioni della truffa sui rimborsi”

L’arrivo, nonostante le ipotesi ventilate dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, è avvenuto come al solito: con due auto blindate e cinque dei carabinieri di scorta. Roberto Saviano è salito sul palco del Parco Sempione, dove s’è svolta la festa di «Ricetta Milano», seguendo il protocollo a cui è abituato da undici anni. Il suo intervento era in scaletta da diverse settimane, ma è divenuto ancora più atteso in ragione dello scontro dialettico andato in scena con il leader della Lega . Il giornalista napoletano, dopo aver raccolto il microfono dall’assessore comunale alle politiche sociali Pierfrancesco Majorino, ha parlato quasi per trenta minuti di fronte a un migliaio di persone e ha toccato i temi a lui più cari: l’immigrazione, la criminalità organizzata, la questione meridionale. Non lesinando parole al vetriolo nei confronti di Salvini.

Approfondire per resistere
«Un ministro che parla senza filtri di protezione non conosce le regole basilari del suo lavoro. Questi discorsi non vanno mai fatti pubblicamente: quando riguardano il sottoscritto, ma anche se si parla di un pm, di un pentito o di un collaboratore di giustizia». L’affondo s’è poi spostato dalla vicenda personale allo scenario politico che sta vivendo l’Italia. «Dobbiamo resistere e tirarci su le maniche: il diritto sociale del cambiamento oggi è un compito che spetta a tutti», sono le parole con cui Saviano ha strappato applausi alla piazza. «Salvini fa teatro, non risolve i problemi delle persone. In queste prime settimane da ministro non ha fatto altro che toccare le corde dell’emotività e parlare alla pancia delle persone. Ma tutti i suoi discorsi hanno un grande limite: la superficialità. Parla di immigrati senza approfondire, entra nel dibattito sui vaccini senza averne le competenze. Intimidisce gli interlocutori con uscite di grande effetto, ma non bisogna mai avere paura a confrontarsi con queste persone. La nostra resistenza poggia le basi sul diritto alla complessità: per difenderci dalla sua violenza dobbiamo portare il confronto sul terreno dello studio e dell’approfondimento. Così, anche se non riusciremo a portare una persona dalla nostra parte, saremo riusciti quanto meno ad allontanarla dalle posizioni dell’attuale ministro dell’Interno».

«La Lega restituisca 50 milioni»
Alla Lega Saviano s’è rivolto rispolverando pure la questione dei rimborsi elettorali, «cinquanta milioni di euro rubati agli italiani: questo è quanto messo nero su bianco anche dalla Cassazione», è andato giù duro l’autore di «Gomorra», guardato a vista sul palco da due agenti della scorta. «Salvini si smarca da questa vicenda, ma se è arrivato dov’è oggi lo deve anche al suo partito, la Lega, che oggi ha i conti congelati. Si preoccupi quindi di restituire prima i soldi agli italiani, dopodiché potrà parlare di tutto il resto». Rimanendo in ambito giudiziario, Saviano ha ricordato anche l’archiviazione chiesta e ottenuta dalla procura di Palermo nei confronti di due organizzazioni non governative (Ong), Sea Watch e Golfo Azzurro, inizialmente indagate con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. «Una notizia che è passata sottotraccia – ha affermato il giornalista -. La Lega vuole farci credere che siamo vittime di un’invasione, ma così non è. E in una sola settimana in cui il Governo ha ostacolato l’attività delle Ong, sono morte 220 persone». Saviano s’è rivolto infine all’elettorato del Movimento 5 Stelle: «Mi auguro che buona parte di esso si renda conto che oggi funge da stampella a un partito xenofobo e violento, che parlando degli ultimi sbarchi ha usato termini quali crociera, pacchia e taxi del mare: una violenza del genere non può appartenere all’Italia».

I migranti una risorsa per il Mezzogiorno
«Il tema dell’immigrazione è un problema complesso, che chiama in causa tutta l’Europa – ha ricordato il giornalista partenopeo -. Ma il regolamento di Dublino, che obbliga l’Italia a salvare i migranti e ad accoglierli sul proprio territorio, l’ha firmato la Lega, anche se questa è un’informazione che non viene quasi mai data». Ricordando come esistano esempi di integrazione più che riusciti, vedasi l’esempio di Riace , e altri meno, con riferimento a Castelvolturno, Saviano s’è spostato sulla questione meridionale. «Il Sud dell’Italia si sta spopolando, ma non ho mai sentito Salvini spendere una parola su questo argomento né parlare nei cantieri e nei campi di pomodori. I migranti possono essere una risorsa per aiutare il nostro Mezzogiorno a ripopolarsi. Sono loro che oggi svolgono lavori e rivendicano diritti al posto degli italiani. Se possiamo vantarci di una legge contro il caporalato, lo dobbiamo proprio ai migranti».

fonte: LASTAMPA.it

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