Nave con 630 migranti, scontro sull’approdo. Malta: non ci compete. Salvini: “Chiudiamo i porti”

Il Viminale non autorizzerà l’attracco in un porto italiano della nave Aquarius, che si trova a 43 miglia dalle coste maltesi con a bordo 629 migranti salvati nella notte. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha scritto una lettera urgente chiedendo alle autorità della Valletta di autorizzare lo sbarco dei profughi, tra cui 123 minori non accompagnati, 11 bambini e 7 donne incinte, essendo quello il «porto più sicuro». L’Italia non offrirà alternative. «Il salvataggio è avvenuto nell’area di ricerca e soccorso libica ed è stato coordinato dal centro di coordinamento di soccorso a Roma. Malta non è né l’autorità coordinatrice né è competente per questo caso» ha replicato il portavoce del governo maltese, secondo quanto riporta Malta Today. Ieri Salvini ha accusato l’isola-Stato di «dire sempre di no a qualsiasi richiesta di intervento» per salvare i migranti. Immediata la risposta di La Valletta, che ha bollato come false le accuse del neoministro italiano.

“Non sarà un’estate di sbarchi”
La decisione di chiudere i porti italiani alle navi delle ong, in mancanza di collaborazione da parte di Malta sarebbe senza precedenti, il primo chiaro segnale della gestione dell’emergenza immigrazione della Lega al Governo: «Se qualcuno pensa che si ripeterà un’estate con sbarchi, sbarchi e sbarchi senza muovere un dito, non è quello che farò come ministro. Non starò a guardare» aveva detto ieri il vicepresidente del Consiglio Salvini, durante una diretta Facebook. Venerdì aveva tuonato proprio contro le autorità maltesi che avevano impedito l’ingresso in porto della nave Seefuchs, con 126 migranti a bordo: l’unità, di una Ong olandese, era in difficoltà per le cattive condizioni del mare, ma Malta – ha riferito alla polizia italiana il comandante dell’unità – ha solo proposto assistenza in mare, senza autorizzare l’ingresso in porto. Era così intervenuta la Guardia costiera italiana e la nave, alla fine, è stata fatta approdare a Pozzallo, dove è arrivata sabato mattina.

Sami (Unhcr), salvarli resti priorità. Pd: Conte smentisca
«Oltre 750 morti nel Mediterraneo nel 2018: il salvataggio di vite in mare deve restare una priorità assoluta di ogni governo» chiede Carlotta Sami, portavoce dell’Unchr per i rifugiati per il sud Europa. «Il Governo italiano ha il dovere di evitare catastrofi umanitarie, non di provocarle- dice il Senatore Pd Francesco Verducci, membro della Commisione Migrazione del Consiglio d’Europa – Conte intervenga sconfessi Salvini». «Uno spot elettorale spietato» per Giuseppe Civati, fondatore di Possibile. «Salvini chiude i porti. Poi chiuderà le strade. Poi ci chiuderà in casa» scrive su twitter la deputata di Leu, Laura Boldrini. Plaudono alle dichiarazioni di Salvini Giorgio Silli, responsabile immigrazione di Forza Italia che su Facebook commenta: «Questa la strada da percorrere: cari 5stelle, se non siete d’accordo, c’è la sinistra con cui andare a braccetto», e Alemanno, segretario MNS che parla di «un gesto di coraggio».

1000 migranti in 48 ore
Sono stati due giorni di sbarchi e soccorsi nel Mediterraneo per far fronte alla partenza di oltre 1000 libici verso le coste europee. Nei porti di Reggio Calabria e di Pozzallo ieri sono state tre le navi approdate con a bordo circa 500 profughi. «Una notte estremamente intensa nel Mediterraneo centrale, con sei diverse operazioni di salvataggio» ha scritto stamane in un tweet Medici senza frontiere. Che ha aggiunto: «Il soccorso di due gommoni è diventato critico quando uno dei due si è distrutto nel buio, lasciando oltre 40 persone in acqua. Da queste due imbarcazioni abbiamo soccorso 229 persone». Coinvolte nei soccorsi della notte anche tre navi mercantili (Vos Thalassa, Everest e Jolly Vanadio) oltre la Aquarius e tre motovedette classe 300 della Guardia Costiera italiana di base a Lampedusa. Ieri mattina era giunta a Reggio la Sea Watch 3, la prima a sbarcare con il nuovo governo e con a bordo 232 migranti.

fonte: LASTAMPA.it

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