Donald Trump ha firmato alla Casa Bianca il Section “301 action”, un memorandum che ha come obiettivo tariffe ed altre sanzioni per un valore annuo di almeno 60 miliardi di dollari contro la Cina, accusata di rubare agli Usa segreti tecnologici e commerciali, privando le società americane di ricavi per miliardi di dollari e cancellando migliaia di posti di lavoro. Le misure colpiranno l’import cinese in circa cento categorie commerciali e imporranno restrizioni agli investimenti cinesi negli Usa.
“Tutti vogliono negoziare con noi sul commercio”
«Tutti i partner commerciali degli Usa vogliono negoziare con noi» ha detto Trump. «Siamo nel bel mezzo di negoziati importanti, positivi», ha osservato, sostenendo che ridurre il deficit commerciale «renderà gli Usa una nazione più forte e più ricca». Il tycoon vuole accordi commerciali basati sulla «reciprocità». Trump ha definito poi il Wto un disastro, con arbitrati «ingiusti».
Aumento del 25% dei dazi alla Cina, da aerospaziale a hi-tech
L’amministrazione Trump proporrà di aumentare del 25% le tariffe su certi prodotti che sono sostenuti da Pechino con politiche industriali ritenute scorrette. I settori interessati comprendono l’aerospaziale, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, i macchinari. Lo rende noto la Casa Bianca.
Torna lo spettro di guerre commerciali, giù le Borse
Il tema dei dazi Usa che il presidente Trump è pronto a introdurre, le preoccupazioni sul settore tecnologico dopo il caso Facebook e i segnali non univoci arrivati dalla Federal Reserve a guida Powell apparecchiano una seduta di vendita sull’azionario di tutta Europa, mentre anche Wall Street cede oltre l’1%, e gli investitori si spostano sui titoli governativi alla ricerca di porti sicuri (0,53% il rendimento del Bund 10 anni, 1,80% quello del Btp pari scadenza). Piazza Affari è stata la peggiore in Europa: il Ftse Mib ha chiuso le contrattazioni in calo dell’1,85%.
fonte: LASTAMPA.it