La visione di un remake è per ovvi motivi sempre condizionata dal film originale dal cui prende spunto, e Il segreto dei suoi occhi non fa di certo eccezione. Il film di cui sto per parlarvi, infatti, non è l’argentino vincitore dell’Oscar come Miglior pellicola di lingua non inglese nel 2010, ma il suo remake a stelle e strisce per mano di Billy Ray, sceneggiatore candidato all’Oscar per Captain Phillips e alla sua terza prova dietro la macchina da presa.
La storia
È il 2002 e siamo a Los Angeles; gli agenti dell’FBI Ray Kasten (Chiwetel Ejiofor) e Jess Cobb (Julia Roberts) sorvegliano insieme alla loro squadra una moschea sospettata di essere una cellula dormiente. Los Angeles, infatti, sembra essere il nuovo obiettivo per un attacco terroristico, stando a quando riporta un informatore segreto di Siefert (Michael Kelly). Negli stessi giorni la giovane figlia di Jess, Carole, viene trovata morta in una cassonetto della spazzatura accanto alla moschea in questione. Il caso viene prontamento risolto, e il colpevole arrestato, ma Ray, collega e soprattutto amico di Jess, sopsetta che la vicenda sia stata insabbiata per coprire qualcuno, così porta avanti un’indagine parallela per trovare il colpelvole dell’assassinio; tutti i sospetti conducono ad un giovane, Marzin. Ray chiede aiuto a Claire Sloan (Nicole Kidman), assistente del procuratore distrettuale, ma prima ancora che possa rendersene conto il caso viene insabbiato di nuovo e Ray è costretto a trasferirsi a New York.
Il segreto dei suoi occhi e i segreti di Ray, Jess e Claire?
Tredici anni dopo, ancora tormentato dalla vicenda, Ray torna a Los Angeles e annuncia alle due colleghe di aver trovato Marzin e di volere il loro aiuto per arrestarlo una volta per tutte. Ma sia Claire, ora procuratore distrettuale, che Jess, diventata capo della polizia, esitano. Claire non vuole problemi, vista la sua attuale posizione, mentre Jess, pur trattandosi dell’omicidio della figlia, non sembra interessata all’arresto del responsabile. Jess, per ovvi motivi, è quella che più ha più risentito degli anni passati; la donna appare depressa, invecchiata di 20 anni e totalmente persa in un mondo suo, pur continuando a svolgere egregiamente il proprio lavoro.
Il cast
La storia, come dicevamo, è nota, seppure con le dovute differenze. A cambiare è il cast, che dovrebbe in qualche modo stupire o convincere almeno quanto il cast dell’originale, soprattutto per via dei grandi nomi protagonisti. La prova è egregiamente superata dalla Roberts, che conferma ancora una volta di essersi lasciata dietro il ruolo di fidanzatina d’America per ricoprire ruoli di un un certo spessore, un’attrice che non ha paura di apparire struccata o invecchiata. Buona prova anche per Chiwetel Ejiofor, che però esce sconfitto dal confronto con il personaggio originale di Darin. Non convince invece Nicole Kidman.
Un buon remake?
L’adattamento di Ray ha decisamente superato le mie aspettative, di solito, infatti, non confido molto nei remake, ma in questo caso possiamo ritenere la prova superata. È però innegabile che l’originale argentino resta qualche gradino più in alto rispetto a Il segreto dei suoi occhi in salsa nord americana.
Nancy Aiello