Dopo l’articolo sul “Made in Italy” ho pensato di analizzare la figura del grande imprenditore Brunello Cucinelli fiore all’occhiello italiano, sia per fatturato che per qualità ed elevati standard dei suoi prodotti, sia per la filosofia etica-umanistica assolutamente controtendenza rispetto alle consuete logiche di business.
SOLOMEO
Brunello Cucinelli nasce nel 1953 a Castel Rigone, piccolo borgo del XV secolo in provincia di Perugia, da una famiglia contadina. Diplomato geometra, si iscrive alla facoltà di ingegneria, ma ben presto interrompe gli studi, la sua vera scuola dirà lui stesso sarà il Bar di paese, dove incontra gli amici di sempre e dove forse realizza il proposito per il suo futuro; vendere cashmere. Nel 1978 ispirato dall’idea di dare nuovo colore al prezioso tessuto, fino ad allora utilizzato in colori basici e monotoni, fonda una piccola impresa e stupisce il mercato. In pochi anni conquista l’America, la Russia, la Germania e diviene uno degli imprenditori di maggior successo sul territorio italiano.
Fin da ragazzo, testimone delle sofferte vicende lavorative del padre e attento osservatore del mondo, sviluppa il sogno di un lavoro rispettoso basato sulla dignità morale ed economica dell’uomo. Questo aspetto è cruciale per comprendere la sua personalità e il successo della sua impresa: Brunello non vede la sua azienda soltanto come produttrice di ricchezza, ma come ambito di azione per sviluppare e incrementare il lavoro come valorizzazione dell’uomo. La conoscenza dei grandi uomini del passato, filosofi, studiosi, letterati alimenta nel tempo i suoi sogni e i suoi ideali, tanto da accrescere il suo desiderio di operare non solo sull’oggi, ma anche per il domani. Il suo sguardo infatti è costantemente rivolto al futuro lontano, e ogni sua azione, ogni sua opera è pensata per durare nei secoli. Non solo moda quindi, ma un’opera di vita.
Nel 1982, dopo il matrimonio con Federica Benda, Brunello si trasferisce a Solomeo, che diventa l’oggetto dei suoi sogni e il grande laboratorio dei successi di imprenditore e di umanista, in pratica la sua Corte. La benevola accoglienza che il mercato, nel frattempo divenuto internazionale, riserva ai suoi prodotti di qualità, gli dà la possibilità di attuare ed allargare i suoi ideali. Nel 1985 acquista il Castello diroccato del XIV Secolo del borgo e ne fa la sede dell’azienda; nel 2000, dovendo adeguare le strutture produttive alle crescenti richieste del mercato, acquista e riadatta un opificio già esistente ai piedi del borgo di Solomeo, evitando di costruirne uno nuovo. Le sue mosse sembrano ricalcare perfettamente quelle di un mecenate umanista, ed ogni opera è pensata per “il bene supremo” che si forgia dell’ideale: “La bellezza salverà il mondo”.
Passeggiando per le vie di Solomeo, borgo che ho avuto la fortuna di visitare, si ha come la sensazione di trovarsi a Corte di un grande Signore del’400; in alto sulla colline si erge il Castello proprietà privata della famiglia Cucinelli, a valle l’azienda, dove tutti giorni i dipendenti lavorano come una comunità coesa e unita dall’idea che l’armonia e lo stare bene, possano agevolare il lavoro di squadra e far sì che si generi il giusto e il bello. In effetti il parallelismo con l’Umanesimo è evidente, si percepisce anche tra i viottoli del borgo dove alcune targhe riportano chiare la visione di Brunello, uomo che ha dato il via ad un rinnovamento culturale, artistico alla stessa stregua di Lorenzo de’ Medici e William Morris con la scuola Arts and Crafts.
Nel 2013 ispirato infatti da questi grandi personaggi, fonda “La Scuola di Arti e Mestieri” di Solomeo, l’idea è quella di infondere sapere e recuperare le nostre tradizioni artigianali, la manualità, la pratica, attraverso lo studio del rammendo, rammaglio, taglio e confezione, sartoria, ma non solo, anche attraverso lo studio e la pratica delle arti murarie, di orticoltura e giardinaggio. I ragazzi frequentando questi corsi ricevono un compenso mensile, un beneficio che non è soltanto loro, perché va incontro alla rinascita gloriosa del nostro patrimonio, in quanto i giovani sono di fatto depositari del nostro domani.
Lo sguardo al futuro di Brunello vuole che l’artigianato debba essere conservato e tramandato, e la scuola è il laboratorio dove quest’aspirazione si trasforma di fatto in realtà.
A seguito della Scuola di Arti e Mestieri, nel 2014 ecco un altro grande passo ad opera della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, viene infatti presentato il “Progetto per la Bellezza”, con il quale si realizzano tre immensi parchi ai piedi del borgo: Parco agrario, Parco dell’Oratorio Laico e Parco dell’industri), recuperando parte del terreno in disuso a favore di alberi, frutteti e prati. L’iniziativa simboleggia il valore cruciale della terra, dalla quale, secondo il pensiero di Senòfane, “tutto proviene”. Con questo progetto Brunello sottolinea l’imperativo di ridare dignità al territorio in cui viviamo, di cui noi siamo i custodi.
La Bellezza salverà il Mondo!
Eleonora Riccio