Il parlamento catalano ha votato la dichiarazione d’indipendenza in una sessione carica di tensione e proteste dell’opposizione unionista. Il parlamento ha approvato con 70 voti a favore, 10 contrari e 2 astensioni, la proposta di Junts pel Sí e della CUP – la maggioranza indipendentista – di dichiarare l’ indipendenza e di avviare un processo costituente che «porterà a termine la stesura e l’approvazione della costituzione della repubblica». Il testo invita il governo ad attuare la legge transitoria verso la repubblica. L’opposizione si è ritirata dell’aula al momento della storica votazione. La bandiera spagnola è stata tolta dalla facciata del palazzo del parlamento catalano dopo il voto dell’aula che ha proclamato la Repubblica indipendente della Catalogna.
Il Senato approva l’applicazione dell’articolo 155 della Costituzione in Catalogna. Sono stati espressi 262 voti, 214 favorevoli, 47 contrari e un’astensione. La camera alta ha accettato un emendamento del partito socialista che eviterà il controllo dei media pubblici catalani da parte del governo centrale. La Moncloa, il palazzo Chigi di Madrid, ha annunciato un consiglio dei ministri straordinario alle 18:00. Il governo spagnolo ricorrerà dinanzi alla Corte Costituzionale contro il voto del Parlament catalano sull’indipendenza della Catalogna, secondo l’agenzia Efe.
Rajoy prevede di convocare elezioni in Catalogna entro sei mesi, «il più presto possibile», dopo il commissariamento della regione ribelle che è stato autorizzato oggi dalla camera alta. Parlando al Senato il premier ha ribadito che il governo di Madrid destituirà il presidente catalano Carles Puigdemont, il vicepresidente Oriol Junqueras e tutti i membri del Govern con i poteri straordinari che gli saranno concessi oggi dalla camera alta.
La sessione del parlamento catalano si è conclusa con i deputati indipendentisti riuniti a cantare in coro l’inno catalano “Els Segadors”.
fonte: LASTAMPA.it