Smog, l’ultimatum Ue all’Italia: “Due mesi di tempo per ridurre le polveri sottili”

Due mesi di tempo per ridurre le emissioni di Pm10 che colpiscono soprattutto città come Milano e Torino, altrimenti la Commissione europea porterà l’Italia alla Corte di Giustizia dell’Ue. Da Bruxelles è partita la lettera con il cosiddetto “parere motivato”, la seconda fase della procedura di infrazione aperta contro Roma per lo smog eccessivo. Un problema – sottolinea la Commissione citando dati dell’Agenzia europea per l’Ambiente – che ogni anno causa 66 mila morti premature nel nostro Paese, che ha il triste primato europeo nella classifica relativa al tasso di decessi.

La procedura riguarda i livelli eccessivi di polveri sottili in 30 zone, nelle quali sono stati rilevati sforamenti giornalieri: le regioni coinvolte sono Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Emilia-Romagna, Fiuli Venezia Giulia, Umbria, Campania, Marche, Molise, Puglia, Lazio e Sicilia. Nove invece le zone in cui sono stati rilevati sforamento annuali: Venezia-Treviso, Vicenza, Milano, Brescia, due zone della Pianura Padana lombarda, Torino e Valle del Sacco (nel Lazio).

Per Bruxelles si tratta dell’ “ultimo avvertimento” a prendere “misure appropriate”, visto che quelle intraprese fino ad oggi “si sono rivelate insufficienti per risolvere il problema”. Tra l’altro, nel 2012, l’Italia era già stata accusata di aver violato i parametri Ue da una sentenza della Corte di Giustizia. Questa volta, si rischia una multa potenzialmente in grado di arrivare “fino a un miliardo di euro”.

La benzina in Friuli
Sempre oggi, la Commissione ha deferito l’Italia alla Corte Ue per gli sconti alla benzina che vengono applicati in Friuli Venezia Giulia, considerati una “agevolazione” e dunque un ostacolo al corretto funzionamento al mercato unico della Ue. La riduzione delle accise, infatti, non può essere applicata a livello regionale perché potrebbe favorire il cosiddetto “turismo del pieno”.

fonte: LASTAMPA.it

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