Grandi cortei e scioperi globali. È un 8 marzo all’insegna di manifestazioni contro discriminazioni, sfruttamento e violenza sulle donne. In tutto il mondo sono circa 50 Paesi ad aderire allo sciopero nella Giornata internazionale delle donne. Un modo per declinare il giorno dedicato alle donne, consuetudine che si è diffusa nell’ultimo secolo: il che ci dice quanto è difficile compiere anche il passo più piccolo e quanta fatica costi cancellare via via i pregiudizi e gli steccati che cercano di tenere le donne lontane.
MATTARELLA: FEMMINICIDIO EMERGENZA SOCIALE
Sergio Mattarella ha celebrato la Giornata internazionale della donna con un discorso al Quirinale: «Promuovere e difendere le donne, i loro diritti, la loro tutela, il loro lavoro, il loro inserimento nei processi decisionali, significa aprire concretamente prospettive di pace», ha detto. «La voce delle donne spaventa i violenti, perché evoca ed esprime pace. Proprio per questo è una voce che dovrebbe essere amplificata, sostenuta e ascoltata. Si tratta di un appello da rivolgere soprattutto all’altra metà della popolazione italiana, quella maschile», ha aggiunto. Mattarella ha poi definito il femminicidio in Italia «un’emergenza sociale tragica e inquietante».
“DONNE FONDAMENTALI PER UNA SOCIETÀ PIU’ GIUSTA E DI PACE”
«Le donne, non solo in Italia, danno alla società più di quanto ricevono in cambio» afferma Mattarella, poiché esse sono impegnate «in favore di una società più equa, più accogliente, più solidale e più integrata», nonostante i molti ostacoli, le incomprensioni e «persino qualche pregiudizio che resiste contro ogni evidenza» spiega Mattarella. In tutto il mondo «la voce delle donne spaventa i violenti, perché evoca ed esprime pace» sottolinea il presidente, che ha voluto dedicare questo 8 marzo alle donne costruttrici di pace e alle donne premio Nobel. «Coraggio, tenacia, pazienza e lungimiranza sono le caratteristiche necessarie per costruire la pace» e «le donne le possiedono».
SCIOPERO IN 50 PAESI
Lo sciopero globale in occasione dell’8 marzo, lanciato in Argentina e poi ripreso da una cinquantina di Paesi, in Italia è stato proposto dal movimento «Non una di meno», ha visto l’adesione di diverse sigle di base e avrà una durata di 24 ore. Gli stop previsti riguardano soprattutto trasporti, scuola e sanità.
DISAGI NEI TRASPORTI
In Italia incrociano le braccia per 24 ore alcune sigle del settore pubblico: disagi per chi usa i mezzi pubblici, ma anche per le scuole e la sanità. Alle 8,30 a Roma è iniziato lo sciopero di 24 ore del trasporto pubblico. Sono chiuse le tre linee metropolitane, A,B e C e la Roma Lido. La Roma Viterbo è chiusa con possibili riduzioni di corse. Per bus e tram sono possibili cancellazioni di corse o sospensioni di linee, si spiega.
L’8 MARZO TRA I TERREMOTATI
Non c’è tempo di scioperare, invece, nelle quasi 8 mila aziende agricole e stalle condotte dalle donne nelle zone terremotate. Il clima è molto diverso dal solito, come conferma Barbara Stocchi di Leonessa in provincia di Rieti. «Altro che festeggiamenti o scioperi – afferma Emanuela Ripani, imprenditrice agricola e agrituristica abruzzese -. Tutto è fermo e non abbiamo avuto alcuna prenotazione per l’8 marzo».
MOBILITAZIONE GLOBALE
Da Manila a New York, in tutto il mondo sono in corso o sono previste manifestazioni contro la violenza sulle donne. Sui social la mobilitazione ha come parola d’ordine #iosciopero #lottomarzo.
fonte: LASTAMPA.it