Euler Hermes: per le aziende italiane 20 miliardi di export in più nel 2017

Il 2017 sarà l’anno in cui le aziende italiane potranno di nuovo correre a gran velocità nell’export. Ad attenderle ci sono 20 miliardi di euro di transazioni commerciali addizionali che potranno captare, il doppio rispetto a un anno fa. La forte accelerata è prevista da Euler Hermes, società leader nelle assicurazioni dei crediti alle imprese e ramo del colosso Allianz. Oggi ha presentato il suo rapporto «Mancati Pagamenti delle Imprese Italiane». Il report, arrivato alla sua ottava edizione, scandagli le 450mila aziende presenti nel data base Euler Hermes per ricavare trend sui crediti ma anche indicazioni più globali sull’intera economia del nostro Paese, di quella delle singole Regioni e di molti settori industriali.

Le previsioni di Euler Hermes sul 2017 indicano un incremento dell’export del 2,2% per le nostre aziende. «Le politiche avviate da Trump garantiranno alle imprese del made in Italy una crescita addizionale dell’export sul mercato statunitense pari a 2,4 miliardi, seconda solo alla Germania» dice Ludovic Subran, capo economista Euler Hermes.

Tra i diversi settori, si mettono in luce agroalimentare e auto. In particolare l’auto, secondo l’analisi, è in assetto da corsa e crescerà a livello globale anche grazie ai buoni investimenti del passato, soprattutto quelli effettuati dalla componentistica.

Se dall’export arrivano numeri più che incoraggianti, rimangono ancora ombre sulla crescita. Per l’esperto, il Pil dell’Italia aumenterà solo moderatamente, dello 0,8%, nell’anno in corso. Esattamente la metà di quanto farà invece la media dell’Eurozona. L’economia insomma cresce ma manca l’attesa accelerata che mette anche al riparo da possibili scossoni. Se il traino per l’Italia arriverà dall’export, a frenare saranno invece i consumi interni con una domanda che stenterà ancora a decollare a pieno (+1%). «In un contesto incerto che potrebbe creare effetti negativi anche sugli indicatori di confidence delle imprese, l’Italia potrebbe perdere circa lo 0,3% di crescita» dice Subran.

Lo stato di salute delle imprese italiane nel 2016 ha guardato verso il sereno moderato e di conseguenza il trend sui pagamenti è migliorato: l’ammontare totale dei debiti scaduti è diminuito del 25% l’anno scorso. Anche il valore medio dei mancati pagamenti è calato (-13% sul mercato domestico ma sul mercato estero sale dell’8%). Le insolvenze aziendali sono scese del 9% con 13.500 casi, ancora il doppio rispetto al livello pre-crisi. Nel 2017 è atteso un ulteriore calo del 5%.

fonte: LASTAMPA.it

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