La Bce avrebbe deciso di respingere la richiesta di Mps di concedere più tempo per l’aumento di capitale. L’istituto senese aveva chiesto 20 giorni in più visto il mutato contesto per l’esito del referendum. Il consiglio di vigilanza della Bce resta diviso sulla richiesta di Banca Monte dei Paschi rispetto alla precedente scadenza di fine anno. Se la Bce confermerà di aver respinto la richiesta di Mps, il Tesoro italiano dovrebbe intervenire per ricapitalizzare la banca. Fonti del governo fanno sapere che non è in programma un Consiglio dei ministri ma il decreto per il salvataggio è pronto per essere varato se necessario.
La Bce divisa
Una fonte vicina alla materia ha spiegato che alcuni membri del consiglio stanno spingendo per bocciare la proroga della scadenza, anche se una simile decisione esporrebbe la vigilanza all’accusa di voler staccare la spina all’istituto di credito, minando la credibilità del piano di salvataggio e portando a un rischioso deflusso di depositi. Altri membri del comitato in seno alla Bce pensano che la Banca centrale non dovrebbe rispondere direttamente alla richiesta del Monte dei Paschi, ma parlare prima con il Tesoro italiano. Questo concederebbe un po’ di tempo al nuovo governo italiano per emanare un decreto che autorizzi una ricapitalizzazione di Mps.
Il Cda nel pomeriggio
L’amministratore delegato di Mps, Marco Morelli e il presidente dell’istituto, Alessandro Falciai hanno partecipato stamattina ad una riunione al ministero dell’Economia alla quale oltre al ministro Pier Carlo Padoan erano presenti anche gli advisor Jp Morgan e Mediobanca. Secondo quanto hanno precisato fonti del Mef, l’incontro è servito per fare il punto della situazione e non si sarebbe parlato di decreto. Mps terrà un cda nel pomeriggio per prendere atto della bocciatura della Bce alla richiesta di proroga dell’aumento, al momento non ancora formalizzata alla banca, e per decidere il da farsi.
Il titolo crolla in Borsa: raffiche di sospensioni
Intanto Mps crolla a Piazza Affari tra continue sospensioni. Il titolo è arrivato a perdere il 16% prima di essere nuovamente sospeso. A fine giornata il calo è pari al 10,55% nonostante i continui congelamenti per eccesso di ribasso. Crollano anche alcune delle obbligazioni subordinate che potrebbero essere chiamate a contribuire al salvataggio di Mps: il subordinato Tier2 con scadenza settembre 2020 ha perso l’11% sul Mot, a 54,55, mentre il bond da 2,16 miliardi finito in mano ai risparmiatori retail ha perso l’8,2%, a quota 50, sulla piattaforma Ddt di Mps. Più contenuto il calo di altri titoli, come il tier2 con scadenza aprile 2020 (-2,1% sulla piattaforma Euro Tlx). Occorre peraltro ricordare la scarsa liquidità di questi titoli.
Grillo: “Serve aiuto di Stato che scongiuri bail-in”
«La Bce non concede altro tempo al sistema bancario italiano. Monte Paschi di Siena può essere ora salvata solo da un aiuto dello Stato, in modo da non applicare il bail-in ai piccoli risparmiatori come successo un anno fa. Questo intervento dev’essere fatto a deficit, come da sempre ripete il Movimento 5 Stelle e come, finalmente, sembra si stia discutendo a livello istituzionale» si legge sul blog di Beppe Grillo. «Non è il momento di avere paura dell’Unione Europea e di una possibile procedura d’infrazione: le conseguenze di un bail-in disordinato sarebbero a dir poco disastrose, quasi apocalittiche considerando le dimensioni di Mps» sostengono i 5 Stelle che ripetono: «Abbiamo il dovere di applicare l’articolo 47 della Costituzione italiana e di battere i pugni sul tavolo a Bruxelles, altri Paesi come Francia e Spagna lo hanno già fatto fregandosene dei problemi sul deficit. Un Governo legittimato dal popolo l’avrebbe fatto anche nel caso di Banca delle Marche, CariFerrara, Banca Etruria e CariChieti».
fonte: LASTAMPA.it