Un ordigno è scoppiato ieri sera alle 20:30 locali a New York, nell’elegante e vivace quartiere di Chelsea, a Manhattan. Il bilancio provvisorio indica 29 feriti tra i quali almeno uno è grave (aggiornamento: sono stati dimessi tutti oggi pomeriggio secondo quanto ha affermato il governatore Cuomo). Una seconda bomba rudimentale, una pentola a pressione con fili elettrici collegati a un cellulare, simile a quella usata per fare strage alla maratona di Boston nell’aprile 2013 è stata ritrovata eneutralizzata da un robot all’angolo tra la 27esima e la settima strada. Le autorità hanno parlato di“atto intenzionale” e non di terrorismo. Indagini e perquisizioni si sono protratte per tutta la notte. Tra le ipotesi c’è naturalmente il terrore islamista, anche se non ci sono al momento fatti che la confermino. Così come potrebbe essersi trattato del gesto di un lupo solitario.
La prima bomba è esplosa in un cassonetto ed era contenuta in una cassetta degli attrezzi,secondo quanto ha indicato un responsabile di polizia della Grande Mela. L’allarme per un terzo ordigno si è rivelato falso, era una 24 ore abbandonata. Le autorità hanno escluso legami dell’attentato a NY con quanto avvenuto nello stato del Minnesota, nel Nord degli Stati Uniti, dove otto persone sono state ferite in un centro commerciale da un uomo armato di coltello che è stato ucciso dalla polizia e che, secondo alcune fonti, avrebbe inneggiato ad Allah. Successivamente è arrivata la rivendicazione, da parte di Daesh che afferma che l’accoltellatore sarebbe “un “soldato dell’Isis“. Dal oggi al 22 si tiene, per altro, a New York l’assemblea generale delle Nazioni Unite con la presenza di capi di stato e di governo.
Non risultano cittadini italiani coinvolti. Lo riferiscono fonti della Farnesina. L’Unità di Crisi del ministero degli Esteri, attraverso il consolato generale d’Italia a New York a sua volta in contatto con le autorità americane, ha effettuato le verifiche del caso.
Oggi pomeriggio il governatore di NY Cuomo ha dichiarato ai media Usa che tutte le 29 vittime dello scoppio sono state dimesse dagli ospedali. Ha anche detto che “non lasceremo che vincano, la vità andrà avanti a New York esattamente come prima”. Ha poi affermato che, secondo gli inquirenti, al momento non risultano “legami col terrorismo internazionale” rispetto a quanto accaduto anche se “le indagini vanno avanti”.
fonte: askanews.it