Sfila il Roma Pride, “siamo 700.000” dicono gli organizzatori

“Chi non si accontenta lotta” è lo striscione che apre la parata del Roma Pride, che sfila nel centro della capitale. “Siamo 600-700mila” dicono gli organizzatori, soddisfatti in mezzo alla folla arcobaleno, e ai 15 carri che diffondono musica e cori. La parata è partita da piazza della Repubblica, preceduta dall’invito del Gay Center: “Renzi sposi la prima coppia gay in Italia“. Un invito ovviamente rivolto anche al futuro sindaco di Roma, ché “il Campidoglio può essere piazza di festa e di diritti”.

Quest’anno – come ricorda lo stesso Gay center – il pride sfila con un diritto in più: la legge approvata sulle unioni civili. Ma “chi non si accontenta lotta“, e il mondo lgbt chiede – anche a nome dei single – più diritti, soprattutto sul tema figli e adozioni. Lo striscione con lo slogan che dà la linea alla parata avvolge anche la fiancata del bus rosso a due piani, il quale capeggia la parata di carri e persone che sfilano e che nella tappa finale, a piazza della Madonna di Loreto, farà da palco per gli interventi finali. Dal bus microfoni e altoparlanti che ritmano le danze e scandiscono i messaggi che rimbalzano lungo il corteo e che interrompono le grida della folla arcobaleno con mini-comizi. Come quelli che rivendicano “la libertà di accedere a percorsi di fecondazione medicalmente assistita che ci possano fare realizzare i nostri progetti di vita e di amore“.

Non mancano cartelli contro il Vaticano “Guantanamo” ma spicca di più il colore, palloncini rosa, abiti luccicanti, bandiere o magliette o parrucche o accessori arcobaleno che sfoggiano i partecipanti, tra cui si mescola, e si fa notare anche un Babbo Natale versione Romapride. Ma partecipano anche in molti, giovani e meno giovani, senza vessilli o abiti giocosi. “Siamo soddisfatti per la grande partecipazione, politica ma soprattutto delle persone: era questo il nostro obiettivo”: dice Sebastiano Secci, coordinatore dell’evento”.

Madrina della parata e presente Asia Argento: “Per me non esiste la parola diversità. Siamo tutti gay. Anche io sono gay”. E anche lei non si accontenta: “La legge appena approvata sui diritti civili non è nulla ed è piena di cavilli. E’ un piccolo passo. Il mondo lgbt merita di più. Bisogna pretendere e ottenere molto di più”.

fonte: askanews.it

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