Ben tornati a l’ascolto di una nuova puntata della rubrica di storia di musica, La Musica del Venerdì
L’ultimo album di Vinicio Capossela, “Canzoni della Cupa”, è il frutto di un lavoro durato quasi tredici anni e si divide in due parti: Polvere e Ombra, dove polvere rappresenta ciò che è esposto al sole, la fatica del cammino e del lavoro nei campi. L’ombra invece rappresenta ciò che è notturno, nascosto e misterioso, oltre che femminile. D’altronde la cupa è “il lato della rupe dove le cose stanno in ombra”.
Ventinove canzoni, che affondano le loro radici nella tradizione popolare e contadina dell’alta Irpinia, che poi diventa in alcune canzoni terra di frontiera altra. Si tratta di musica folk, ma non ha nulla a vedere con il folcloristico. Capossela a questo proposito cita Bob Dylan, il quale afferma che non c’è nulla di rassicurante nel folk.
Se volete vedere il Nostro mentre ci guarda interrogativo..
se volete vederlo evidentemente in una zona di polvere..
infine se volete vederlo mentre ci dice cosa ci capita se andiamo a Dagarola..
Polvere
Con il brano “La Padrona mia”
con il brano “Dagarola Del Carpato”
Ombra
Con il brano che tratta di un lupo mannaro “Il Pumminale”
con il brano che tratta della così detta fuitina o fuga d’amore “Il Bene Mio”
Signore e Signori
Ecco a Voi
Vinicio Capossela in “Canzoni della Cupa”
Buon ascolto e come sempre buon venerdì
Fabrizio Savelli