David Bowie / L’uomo venuto dallo spazio

Ben tornati all’ascolto di una nuova puntata della rubrica della storia della musica, La Musica del Venerdì.

Non mi piace fare necrologi, ma ho cominciato questa avventura su Virgolette Blog, con Lui e se lo avessi ignorato nella settimana in cui se ne andato, mi sarei sentito se non altro un ingrato. Per questo vi torno a parlare di quel alieno depositato dalla sua nave madre, all’inizio del 1947 a Londra.

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Un muta-forma proveniente da chissà quale galassia, che in cinquant’anni ha creato molti alter ego, passando dal menestrello Dylaniano di “Space Oddity” (guardate il video della prima puntata, per conferma) all’androgino bisessuale del periodo glam,

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fino al drogatissimo Duca Bianco,

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attraversando tutte le epoche musicali dal folk, al glam, al punk, alla new wave, al synth-pop, al hard rock, alla musica nera, alla dance e al pop e alla fine al acid jazz.

In questi giorni avrete sentito molti aneddoti su di Lui, alcuni simpatici, altri scabrosi, io vi racconterò di quando nel 1976, riesce ad abbandonare Los Angeles, dove è stretto in una routine soffocante a base di cocaina e partendo insieme all’amico Iggy Pop, atterra a Berlino dove si disintossica e in seguito all’incontro con Brian Eno, pubblica la trilogia Low, Heroes, Lodger.

Comunque la pensiate un artista così grande, se non altro, conquista l’immortalità con la sua opera, ma mi perdonerete se mi ostino a credere che se ne sia andato così.

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Se volete vederlo nel 1961 improvvisato barman..

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se volete vederlo in compagnia di un noto compatriota..

51082653DH217_Hoganin fine se volete vederlo in una foto recente..

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Con la bellissima “Life on Mars?”

con l’altrettanto bella “Heroes”

con la romantica “Ashes to ashes”

e con l’ultimo “Lazarus”

 

Signore e Signori,

il grandissimo

David Bowie

Buon ascolto e Buon Venerdì

 

Fabrizio Savelli

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