Il governo russo ha confermato l’intenzione di ridurre la spesa del 10% rispetto al bilancio stilato per il 2016, a causa della necessità di adattare i conti al prezzo del petrolio particolarmente basso e che potrebbe rimanere tale a lungo.
Il barile a 30 dollari è un fardello non da poco per la Russia, che sperava di agganciare quest’anno la ripresa economica. “Dobbiamo prendere misure ben ponderate per adattare il nostro bilancio alla nuova realtà”, ha detto il ministro delle Finanze Anton Siluanov. “I ministeri e gli organismi preposti presenteranno al ministero delle Finanze le loro proposte per ridurre la spesa del 10%”, rispetto all’attuale legge di bilancio.
Il ministro ha sottolineato che si sta lavorando per trovare nuove entrate, in particolare tramite nuove privatizzazioni, che potrebbero apportare alle casse dello Stato l’equivalente di 12 miliardi di dollari.
Il bilancio 2016 è basato sul barile a 50 dollari con un deficit del 3% del Pil, soglia che il presidente Vladimir Putin ha ordinato di non supeare. Secondo Siluanov, per mantenere il budget attuale servirebbe il barile a 82 dollari e se lo scorso anno il deficit è stato contenuto al 2,6%, quest’anno sarà più difficile
fonte: askanews.it