Aria viziata e qualità del lavoro

Quando l’aria è viziata, la qualità del lavoro si abbassa drasticamente.

Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Environmental Health Perspectives,  mette in luce i rischi connessi alla mancata ossigenazione degli ambienti, fondamentale non solo un corretto sviluppo delle vie aeree ma anche per le facoltà cognitive.

Come si è svolta la ricerca:

  • 24 impiegati, ai quali
  • è stato richiesto di svolgere comuni mansioni di ufficio in presenza di condizioni aeree diverse

PRIMO CASO è stato introdotto un coefficiente di anidride carbonica analogo a quello che si respira in stanze chiuse e in ambienti scarsamente ventilati.

Il test ha dimostrato che diminuendo i livelli di ossigeno scendeva anche il rendimento dei lavoratori, secondo uno schema che vede l’aria viziata come causa diretta del peggioramento sul lavoro e la tendenza ad accumulare ritardi che incidono sulla soglia di rendimento con picchi statistici pari al 50%.

SECONDO CASO

  • stessi lavoratori,
  • si sono seduti alla scrivania di un ufficio ben areato, hanno reso decisamente di più.

Stando ai dati della ricerca, le loro performance lavorative sarebbero migliorate del 61%, con picchi del 101%, negli ambienti con condizioni ottimali di salubrità dell’aria.
La legge italiana ha fissato un limite (pari a millecinquecento parti per milione) relativo alle particelle di anidride carbonica da mantenersi negli ambienti chiusi non domestici, tuttavia l’aria viziata è un problema comune di molti ambienti lavorativi, con le conseguenze negative appena elencate.

Un ambiente scarsamente areato può provocare più danni di quanto si possa immaginare, come dimostra la ricerca. Rimanere troppo tempo in una stanza dove l’aria risulta viziata non fa affatto bene. Né alla salute né tanto meno alla mente. Perché la scarsa presenza di ossigeno (e di contro l’alta concentrazione di anidride carbonica) può avere un impatto negativo sulle nostre funzionalità cognitive e rendere, dunque, meno performante il lavoro che svolgiamo.

Joseph Allen, uno dei ricercatori sostiene che: “La qualità dell’ambiente e il suo impatto sulla salute e sulla produttività sono questioni troppo spesso messe da parte. Questi risultati suggeriscono che anche modesti miglioramenti alla qualità ambientale possono avere un profondo impatto sul processo decisionale e sulle prestazioni dei lavoratori”.

Come si arriva a stabilire cosa va bene per l’ambiente di lavoro e cosa c’è da migliorare.

Sarà capitato ad alcuni di voi di essere stati sottoposti ad un test (non si tratta di un quiz a punti, è solo un campionamento).

Il test in questione è quello indicato dalle linee guida dell’INAIL, attraverso il quale si riesce ad avere un quadro generale dello stato di salute dell’azienda.

I risultati possono variare in base a diversi fattori.

Lo stress da lavoro correlato produce effetti negativi sulle aziende in termini di impegno del lavoratore, prestazione e produttività del personale, incidenti causati da errore umano, turnover del personale ed abbandono precoce, tassi di presenza, soddisfazione per il lavoro.

Attraverso un percorso  di valutazione di stress da lavoro correlato, si potrebbero sensibilmente ridurre i costi.

Adottare provvedimenti per gestire le cause che provocano stress da lavoro correlato.

Attraverso questi provvedimenti si può ridurre il rischio sui lavoratori e sulla produttività.

In collaborazione tra Datore di Lavoro, Dirigente, Preposti, Medico Competente, RSPP, ASPP, RLS, ELST, Lavoratori, ciascuno con le proprie competenze aiuta a pianificare la valutazione del rischio, seguendo un percorso.

Vengono individuati dei gruppi di lavoro ESPOSTI in maniera OMOGENEA allo stress da lavoro correlato.

Attraverso un campione rappresentativo dei lavoratori, di solito si prende un gruppo omogeneo di lavoratori. Per esempio tutti gli impiegati, tutti gli operai di linea, e così via.

INTERVENTI attuabili:

  • Organizzativi
  • Tecnici
  • Procedurali
  • Comunicativi
  • Formativi

INDICATORI di RISCHIO da LAVORO-CORRELATO:

  • Fattori sentinelle
  • Fattori di contenuto del lavoro
  • Fattori di contesto del lavoro

Se NEGATIVO va su Documenti di Valutazione dei Rischi

Se POSITIVO  si attuano:

  • Azioni correttive
  • Interventi correttivi (se NON EFFICACI —-valutazione approfondita)

In base agli esiti ottenuti si procede a modulare il percorso:

  • PIANIFICARE la procedura
  • PROMUOVERE la procedura all’interno delle aziende
  • SUPERVISIONARE la procedura
  • APPROVAZIONE dei piani di azioni
  • ELABORAZIONE dei REPORT di gestione

Il responsabile gestionale della procedura di valutazione potrebbe corrispondere con il dirigente delegato dal datore di lavoro

La valutazione preliminare effettuata attraverso:

  • Analisi di EVENTI SENTINELLA
  • Analisi degli indicatori di contenuto

Gli EVENTI SENTINELLA

  • Infortuni
  • Assenza per malattia
  • Ferie non godute
  • Rotazione del personale
  • Turnover
  • Procedimenti/sanzioni disciplinari
  • Richieste visite straordinarie
  • Segnalazioni stress lavoro-correlato
  • Istanze giudiziarie

AREA DEL CONTENUTO del LAVORO

  • Ambiente di lavoro ed attrezzature da lavoro
  • Pianificazione dei compiti
  • Carico di lavoro-ritmo di lavoro
  • Orario di lavoro

AREA DEL contesto del LAVORO

  • Funzione e cultura organizzativa
  • Ruolo nell’ambito dell’organizzazione
  • Evoluzione della carriera
  • Autonomia decisionale, controllo del lavoro
  • Rapporti interpersonali sul lavoro
  • Interfaccia casa-lavoro conciliazione vita-lavoro

Di seguito un troverete un elenco estratto dal questionario, si tratta degli aspetti che vengono esaminati.

Provate a fare una semplice verifica personale, leggetele e provate a rispondere.

La domanda che vi dovete fare è: “Sono adeguati all’ambienti di lavoro che attualmente viviamo?”

AMBIENTE DI LAVORO E ATTREZZATURE

  1. Rumore
  2. Acustica/comfort
  3. Rischio cancerogeno
  4. Microclima adeguato
  5. Adeguato illuminamento
  6. Rischio MMC
  7. Adeguati DPI
  8. Lavoro a rischio aggressione fisica
  9. Segnaletica di sicurezza chiara/immediata
  10. Esposizione vibrazione
  11. Manutenzione attrezzature
  12. Esposizione radiazioni ionizzanti
  13. Esposizione rischio biologico

PIANIFICAZIONE dei COMPITI

  1. Il lavoro subisce frequenti interruzioni
  2. Risorse strumentali adeguate
  3. E’ presente un lavoro caratterizzato dalla monotonia
  4. Lo svolgimento della mansione richiede di eseguire i compiti contemporaneamente
  5. Chiara definizione dei compiti
  6. Adeguatezza delle risorse umane necessarie allo svolgimento dei compiti

CARICHI DI LAVORO

  1. I lavoratori hanno autonomia nell’esecuzione dei compiti
  2. Ci sono frequenti variazioni imprevedibili delle quantità di lavoro
  3. Vi è assenza di attività per lunghi periodi nel turno di lavoro
  4. E’ presente un lavoro caratterizzato da alta ripetitività
  5. Il ritmo lavorativo per l’esecuzione del compito è prefissato
  6. Il lavoratore non può agire sul ritmo della macchina
  7. I lavoratori devono prendere decisioni rapide
  8. Lavoro con utilizzo di macchine ed attrezzature ad alto rischio
  9. Lavoro con elevata responsabilità per terzi impianti e produzione

ORARIO DI LAVORO

  1. E’ presente regolarmente un orario lavorativo superiore alle 8 ore
  2. Viene abitualmente svolto lavoro straordinario
  3. E’ presente orario di lavoro rigido (non flessibile)
  4. La programmazione dell’orario cambia frequentemente
  5. Le pause di lavoro sono chiaramente definite
  6. E’ presente il lavoro a turni
  7. E’ abituale il turno a lavoro notturno
  8. E’ presente il turno notturno fisso a rotazione

FUNZIONE E CULTURA ORGANIZZATIVA

  1. Diffusione organigramma aziendale
  2. Presenza di procedure aziendali
  3. Diffusione di procedure aziendali ai lavoratori
  4. Diffusione degli obiettivi aziendali ai lavoratori
  5. Presenza di un sistema di gestione della sicurezza aziendale
  6. Presenza di un sistema di comunicazione aziendale (Bacheca, Internet, Buste paga, volantini…)
  7. Effettuazione riunioni/incontri tra dirigenti e lavoratori
  8. Presenza di un piano formativo per la crescita professionale dei lavoratori
  9. Presenza di momenti di comunicazione dell’azienda a tutto il personale
  10. Presenza di codice etico e/o di comportamento (escluso codici disciplinari)
  11. Identificazione di un referente per l’ascolto e la gestione dei casi di disagio lavorativo (stress- mobbing…)

RUOLO NELL’AMBITO DELL’ORGANIZZAZIONE

  1. I lavoratori conoscono la linea gerarchica aziendale
  2. I ruoli sono chiaramente definiti
  3. Vi è una sovrapposizione di ruoli differenti sulle stesse persone (capo turno/preposto/resp. Qualità)
  4. Accade frequentemente che i dirigenti/preposti forniscano informazioni contrastanti circa il lavoro da svolgere

EVOLUZIONE della CARRIERA

  1. Sono stati definiti i criteri per l’avanzamento di carriera
  2. Esistono sistemi di valutazione dei dirigenti/capi in relazione alla corretta gestione del personale subordinato
  3. Esistono sistemi di verifica del raggiungimento degli obiettivi di sicurezza

AUTONOMIA DECISIONALE

  1. Il lavoro dipende dai compiti precedentemente svolto da altri
  2. I lavoratori hanno sufficiente autonomia per l’esecuzione dei compiti
  3. I lavoratori hanno a disposizione le informazioni  sulle decisioni aziendali relative al gruppo di lavoro
  4. Sono predisposti strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle scelte aziendali
  5. Sono presenti rigidi protocolli di supervisione al lavoro svolto

RAPPORTI INTERPERSONALI SUL LAVORO

  1. Possibilità di comunicare con i dirigenti di grado superiore da parte dei lavoratori
  2. Vengono gestiti eventuali comportamenti prevaricatori o illeciti da parte dei superiori e dei colleghi
  3. Vi è la segnalazione frequente di conflitti/litigi

INTERFACCIA CASA LAVORO – CONCILIARE VITA/LAVORO

  1. Possibilità di effettuare la pause in luogo adeguato – mensa aziendale
  2. Possibilità di orario flessibile
  3. Possibilità di raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici/navetta dell’impresa
  4. Possibilità di svolgere lavoro part-time verticale/orizzontale

Ora a voi le conclusioni. Vivete tutti un ambiente sano ed adeguato? Se non avete informazioni sufficienti in merito, non abbiate timore di chiedere al vostro referente aziendale. Magari voi avete notato qualcosa che è sfuggito e un vostro suggerimento, può essere un valido aiuto.

Sabrina Mattia

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