Siamo in un periodo in cui molti di noi si soffermano a valutare, soppesare, esaminare l’anno passato al fine di prepararsi ad affrontare l’anno che verrà, spesso pieni di speranze e buoni propositi. Lasciando per ora da parte i buoni propositi, ci concentreremo sui bilanci e sulle classifiche: scorriamo insieme questo 2015 scientifico!
Dicembre è il mese in cui si tirano le somme e, nel nostro caso, siamo aiutati dalle principali riviste scientifiche del pianeta che si affannano nel proporci le loro “top ten” dei risultati scientifici più importanti dell’anno.
Noi qualche suggerimento lo accettiamo, ai lettori, poi, l’ardua sentenza!
Dal momento che si è trattato di un anno interessante per la fisica, e che è da qualche puntata che non trattiamo la materia, inizieremo dalla lista stilata da Physics World. Secondo la rivista la palma d’oro va alla dimostrazione della possibilità del teletrasporto quantistico contemporaneo di due proprietà quantistiche di un fotone; mentre questa possibilità era già nota relativamente ad una sola proprietà per volta, il trasporto simultaneo della seconda proprietà non era ancora stato ottenuto.
Fra gli altri risultati degni di nota troviamo la scoperta del primo materiale superconduttore ad altissima temperatura, 203 kelvin, presente in natura sulla Terra, la prova sperimentale dell’esistenza dei fermioni di Weyl, particelle teorizzate circa 80 anni fa da Hermann Weyl, gli esperimenti che hanno confermato la violazione delle disuguaglianze di Bell, la creazione del primo apparecchio portatile per la risonanza magnetica, il primo microscopio fermionico che trova impiego nell’osservazione delle interazioni magnetiche fra atomi, la scoperta della possibilità dei pentaquark (immagine in basso).
Dopo la parentesi tutta fisica, veniamo alla tradizionale e più mondana classifica di Nature delle personalità scientifiche più influenti dell’anno nei diversi campi della ricerca.
Nella Nature’s 10 troviamo Junjiu Huang, della Sun Yat-sen University, per il suo innovativo studio sulla tecnica di editing genetico CRISPR-Cas9, Christina Smolke, della Stanford University, per la creazione di una nuova specie di lievito transgenico capace di sintetizzare oppioidi da utilizzare per la terapia del dolore e Zhenan Bao che, sempre a Stanford, ha realizzato una pelle artificiale in grado di imitare il tatto della pelle naturale.
Sempre nella classifica di Nature compaiono David Reich, della Harvard Medical School, che ha rivoluzionato lo studio dei genomi antichi, sequenziando ed analizzando il DNA di 230 individui vissuti in Europa e nel Medio Oriente negli ultimi 8000 anni, Brian Nosek, fondatore del Center for Open Science, cui dobbiamo la scoperta che gli studi di psicologia sperimentale non sono riproducibili ed Alan Stern che ha guidato la missione New Horizons della NASA fino a Plutone.
Dal punto di vista forse un po’ più politico rientrano nella classifica anche Christiana Figueres, che ha avuto un ruolo centrale per quanto riguarda gli accordi sul clima di Parigi, Ali Akbar Salehi, direttore dell’Organizzazione per l’energia atomica iraniana, che ha contribuito a raggiungere uno storico accordo per limitare l’uso delle armi nucleari e Joan Schmelz, a capo del Comitato sulla condizione delle donne dell’American Astronomical Society, per aver raccolto testimonianze e incoraggiato le colleghe a denunciare i casi di molestie sessuali subite sul posto di lavoro.
E’ il turno di un’altra importante rivista che ci rivela la sua top ten, Science.
Mentre la sommità del podio è conquistata dalla già citata scoperta del metodo di editing genetico CRISPR, al secondo meritatissimo posto, troviamo le riprese di Plutone e Cerere effettuate dalle sonde New Horizons e Dawn.
All’ultimo gradino del podio per Science c’è la soluzione del mistero dell’uomo di Kennewick, se così si può dire. Si tratta del protagonista di una diatriba tutta statunitense andata avanti circa vent’anni che ha offuscato, per i redattori (ma noi non siamo assolutamente d’accordo…), la scoperta e la descrizione dell’Homo naledi, che troviamo soltanto al quinto posto.
A seguire, in ordine volutamente sparso, abbiamo il controllo della riproducibilità dei risultati delle ricerche psicologiche, la scoperta che per certi pennacchi vulcanici l’alimentazione proviene direttamente dal mantello (e non dalla camera magmatica), la scoperta di un possibile vaccino contro Ebola (la speranza, direi..), le già citate creazioni di particolari lieviti transgenici, la violazione delle disuguaglianze di Bell ed infine la sorprendente scoperta che il nostro cervello non è affatto isolato dal sistema immunitario come si pensava da più di un secolo.
Di fronte a tante innovazioni e scoperte è normale che ognuno abbia la propria, personale, scala di priorità e di giudizi per quanto riguarda l’importanza delle stesse, in particolare se si lavora in un dato campo o ne si è appassionati.
In alcuni casi le applicazioni sono molto più di immediata comprensione, pensiamo alla pelle che imita il tatto o all’apparecchio per la risonanza magnetica portatile e, per i più preparati, al lievito che produce oppioidi. Spesso quelle che comprendiamo meglio sono le applicazioni di tipo medico.
Dal punto di vista del naturalista sicuramente fra le conquiste di questo 2015 va evidenziata l’identificazione di una nuova specie di Homo ma non posso negare che le immagini di Plutone, non solo sono importanti per la ricerca, ma hanno anche fatto emozionare molti di noi. Non posso omettere nella mia classifica l’innovativo metodo CRISPR perché ritengo che la genetica sia una materia molto affascinante e conoscerne un po’ i segreti sarà sempre più utile per capire ed interpretare il futuro. Poi, per quel che ne capisco di fisica, la faccenda del teletrasporto quantistico contemporaneo delle proprietà quantistiche di un fotone mi affascina, e come non potrebbe quando si parla di teletrasporto?
Infine, so che non era nelle liste citate, ma credo sia importante citare i progressi che si stanno facendo con le intelligenze artificiali, soprattutto per quanto riguarda gli algoritmi di apprendimento.
E voi, cosa c’è nella vostra classifica?
L’anno che sta arrivando tra un anno passerà, io mi sto preparando è questa la novità (Lucio Dalla, L’anno che verrà)
Serena Piccardi