Nel 1995, da qualche parte nei Balcani si combatte una guerra. Una delle tante, che non suscita nemmeno tanto clamore, ma che rappresenta lo scenario dove si muovono, i protagonisti di questa esilarante (ma non troppo), storia che vista l’attualità, potrebbe appartenere a non più di una settimana fa.
Ed eccoli qui, i nostri quattro operatori umanitari più un interprete, che oltre a trovarsi in una delle tante terre di nessuno, devono in breve tempo cercare la soluzione perfetta, ad un problema tutt’altro che facile: la rimozione di un cadavere, gettato appositamente nell’unico pozzo, che garantisce provviste d’acqua alla popolazione. I cooperanti chiamati all’incarico sotto la guida di Mambru, oltre a dover estrarre il non gracilissimo corpo, devono anche procurarsi una corda di ricambio che vada a sostituire l’unica in loro possesso. E qui un compito, che sarebbe elementare in qualunque altro contesto di una società civile diventa impresa ardua, tra gente minacciosa e mine sotterrate ovunque, la vita di questi volontari, si trova improvvisamente a dover fare i conti con la morte che può avvenire in qualsiasi momento e senza nessun preavviso.
Il giorno perfetto dei nostri cooperanti è in realtà un giorno qualsiasi, ma il fatto di essere ancora vivi, ne fa sicuramente un giorno speciale. Le buone intenzioni, spesso restano tali, soprattutto quando si ha a che fare con un abominio come la guerra, che altera la normale percezione della realtà, trasfigurandola in qualcosa di assolutamente incontrollabile. E così la missione dei volontari di ristabilire un po’ d’umanità e di equilibrio, va inevitabilmente a dissolversi nel nulla.
Uno dei maggior pregi di questa pellicola firmata dallo spagnolo Fernando Leon de Aranoa, è quello di trattare un tema così delicato e controverso con un tono a metà strada tra dramma e umorismo, lasciando spazio alla leggerezza, pur non rinunciando alla serietà che la tematica trattata racchiude già di per sé. Ecco perché l’eccellente sceneggiatura e i dialoghi brillanti, non appaiono mai esagerati o fuori luogo, ma rappresentano un valore aggiunto che trasformano il tutto in un ironica triste storia dei nostri tempi. Molto bravi i protagonisti, su tutti Benicio DelToro e Tim Robbins.
Una raccomandazione: non lasciate la sala prima del tempo, la storia potrebbe apparire conclusa, ma non è detto che sia così.
Laura Pozzi