Nasce a Pisa l’attivista politico Filippo Buonarroti, uno dei più importanti rivoluzionari europei dell’Ottocento. Lontano discendente del celebre Michelangelo, dopo la laurea in legge si impegna attivamente nella lotta per diffondere gli ideali dell’Illuminismo. Allo scoppio della rivoluzione francese Buonarroti è a Parigi, dove il suo impegno gli vale la cittadinanza francese. Le sue posizioni radicali e coerentemente rivoluzionarie lo espongono anche a grandi rischi ed a pesanti condanne: già arrestato in seguito alla caduta di Robespierre e successivamente liberato, partecipa con Babeuf alla “Congiura degli Uguali”: il tentativo di provocare un’insurrezione popolare e promuovere la proprietà comune della terra, della comunità dei lavori, dei beni e dei godimenti; l’organizzazione collettiva dell’esistenza; la necessità di riunire tutte le ricchezze nelle mani della repubblica, raccogliendo continuamente nei depositi pubblici tutti i prodotti della terra e dell’industria. La congiura viene scoperta il 10 maggio 1796 e Buonarroti è condannato alla deportazione a vita. Liberato per amnistia pubblica nel 1820 il suo libro più importante, su cui si sono formate generazioni di rivoluzionari dell’Ottocento: “Cospirazione per l’eguaglianza detta di Babeuf”. E’ morto nel 1837.