L’estate è da sempre sinonimo di vacanze, sole, divertimento e purtroppo anche di scarsa distribuzione di pellicole cinematografiche (fenomeno questo tutto italiano). Quindi diventa sempre difficile segnalare film di un certo spessore culturale, complice anche una buona percentuale di sale chiuse per ferie che rimandano il tutto a fine agosto con l’avvio della nuova stagione cinematografica.
In ragione di ciò, questa settimana ci occupiamo di una commedia apparentemente sciocca e insignificante, ma che farà la felicità di tutti i nostalgici anni ’80, che hanno vissuto pienamente quel periodo ed hanno eletto come film cult National Lampoon’s Vacation firmato da un certo Harold Ramis. Correva l’anno 1983 e Ramis realizzò una pellicola che riscosse un’incredibile successo di critica e pubblico, imponendosi in tutto il mondo, tanto da realizzare quattro sequel e uno spin-off. La commedia si basava essenzialmente, sulle rocambolesche disavventure della famiglia Griswold, che doveva raggiungere ad ogni costo il parco divertmenti di Walley World in California.
La storia, oltre che sulle gag demenziali, doveva la sua riuscita ad un cast di particolare bravura e verve comica non comune, capitanato dallo straordinario Chavy Chase, attore americano proveniente direttamente dal Saturday Night Live. La pellicola, permeata da un’ironia, quasi mai volgare e divertente, rendeva il film particolarmente adatto alle famiglie e non solo. In questo nuovo capitolo firmato da John Francis Daley e Jonathan M. Goldestein,la storia è praticamente identica, ma si cade spesso in situazioni grevi e spudoratamente trash proprio per impressionare gli spettatori, che all’epoca del suo capostipide non erano ancora nati.
E’ fuor dubbio, che oggi un film come quello di Ramis sarebbe impensabile e fuori luogo, tanto sono cambiati i tempi in poco più di trent’anni. Ma sarebbe bello, se questa pellicola non fosse presa a se stante, ma come invece l’occasione di scoprire un certo cinema che non esiste più e che pure convinceva ed entusiasmava con la sola grazia ed ironia.
Laura Pozzi