15 luglio 1958
Diecimila marines statunitensi sbarcano a Beirut, per riportare ordine nella città, toccata da un’insurrezione interna contro il governo filo-occidentale del presidente Camille Chamoun. Per la prima volta, la dottrina Eisenhower trova la sua applicazione. Enunciata dopo la crisi di Suez del 1956, questa prevede l’intervento degli Stati Uniti, in caso di un attacco sovietico ad un paese del Medio Oriente. Il rischio di una sanguinosa guerra civile viene fugato e, la contestazione, sedata. L’elezione di un presidente apprezzato dalle opposte fazioni, e la formazione di un governo di riconciliazione Nazionale, riporta in Libano un clima di pace.