Ben tornati all’ascolto di una nuova puntata della rubrica di storia della musica, La Musica del Venerdì.
Quando penso alla musica frutto di collaborazioni, quasi involontariamente mi viene in mente Paul Mccartney e John Lennon, seduti al piano, nello scantinato di Wimpole Street di proprietà di Jane Asher, mentre creano insieme canzoni come “I Want to Hold Your Hand” o “Eleanor Rigby”.
Ma quella descritta non è l’unico modo di collaborazione, essendo possibile ai giorni nostri anche una composizione a quattro mani a distanza.
Quando David Byrne e Brian Eno, nel 2008, hanno pubblicato l’album “Everything That Happens Will Happen Today”, si sono scambiati file musicali via mail, per quasi tutto il 2007 e parte dell’anno successivo, senza mai incontrarsi, dato che Eno viveva a Londra e Byrne a New York.
Byrne afferma che, il vantaggio di questa procedura consiste nel poter pensare anche qualche giorno alla risposta da dare, piuttosto che dover rispondere immediatamente allo sguardo indagatore di chi ci sta accanto. Però, una delle leggi non scritte a cui è necessario attenersi, in questi casi, è quella di rispettare il lavoro altrui senza cercare di modificarlo, nello specifico lui doveva fornire i testi di alcune canzoni e tracce sonore, scritte da Eno.
Il risultato, che non va paragonato con loro grandioso “My Life In The Bush Of Ghosts” di venticinque anni prima, propone una fusione di Folk, Elettronica e Gospel, che si fa ascoltare senza pretese.
Se volete vedere i Nostri due eroi, seduti a prendere il te, nel 1978..
se volete vederli mentre si complimentano a vicenda, durante un concerto..
infine se volete vederli, più recenti e canuti..
Con l’iniziale “Home”
con il brano da il titolo all’album “Everything That Happens”
con “I Feel My Stuff”
Signore e Signori
Ecco a Voi
I grandi David Byrne e Brian Eno
Buon ascolto e buon Venerdì
Fabrizio Savelli